Il dipartimento di emergenza del Chaoyang Hospital di Pechino ha riferito che l'ospedale è tornato alle normali operazioni dopo il blocco di tutte le attività causato da ricovero di due pazienti della Mongolia interna - regione autonoma del Cina settentrionale - a cui è stata riscontrata una grave infezione diagnosticata come "peste polmonare": una malattia con potenzialità letali e altamente contagiosa. Per questo motivo tutti reparti, compreso il pronto soccorso erano stati "fermati" nelle loro consuete attività, per permettere gli accertamenti del caso e assicurarsi che nessun paziente in cura nell'ospedale fosse rimasto vittima di contagio.
All'indomani che "caso" però, nonostante il ritorno alle normali attività, molti cittadini sui social network cinesi (nella Repubblica Popolare Cinese non sono fruibili Facebook e altre piattaforme occidentale, ndr) hanno espresso il loro timore, amplificando paure e voci incontrollate che raccontavano di casi in cui alcune altre persone erano sospettate di essere state contagiate e per questo costrette alla quarantena.
Attualmente i rischi di una possibile epidemia di peste polmonare a Pechino vengono definiti dalle autorità sanitarie cinesi come "estremamente bassi". Il Centro Cinese per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, citato dal quotidiano China Daily, ha infatti spiegato come spiegato come i medici abbiano preso le misure di precauzione adeguate - come la quarantena, la somministrazione di medicinali e la sterilizzazione degli ambienti - per debellare il rischio. Tuttavia i residenti della zona rimangono preoccupati data la contagiosità della malattia. Numerosi cittadini infatti potrebbero essere entrati in contatto con i due pazienti "infetti". "Non c'è bisogno di preoccuparsi per il rischio di infezione" ha tuttavia rassicurato l'ente cinese per la Sanità.
Uno dei due contagiati verte in quelle che sono stata definite "condizioni definite critiche" dall'agenzia Xinhua, mentre l'altro risulterebbe stabile. Entrambi sarebbero stati trasferiti dall'ospedale di Pechino ad un centro specializzato dove sono stati eseguiti una serie di test epistemologici.
La peste polmonare è uno dei tre tipi di malattia infettiva riconducibile alla "peste" scatenata dal batterio Yersinia pestis, ed è trasmesso trasmesso generalmente dal contatto con topi e altri tipi di roditori - anche morti - che colpisce i polmoni e può avere un tasso di mortalità approssimato al 100%, se non curato tempestivamente. Trasmesso per via aerea, provoca febbre alta e problemi respiratori. Nonostante il graduale rafforzamento delle misure di debellazione e quarantena delle malattie infettive operato dalle autorità cinese, casi di infezione da peste e decessi degli infettati si sono verificati nel 2014, 2016, nel 2017 e 2019. Secondo quanto riportato dal National Health Commission.
L'ultimo caso di peste bubbonica - che ha rimandato alla memoria medievale della "Morte Nera", nome dato all'epidemia che mieté decine di milioni di persone nel Medioevo, iniziando in Europa e diffondendosi in Asia e Africa - si verificò nel nord-ovest della Cina, e conclusosi nel 2014. Il paziente, deceduto a causa della malattia, non infettò altri esseri umani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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