L'eventuale introduzione da parte degli Usa di dazi punitivi nei confronti dell'Ue avrebbe conseguenze limitate per la Piaggio.
Fonti dell'azienda di Pontedera spiegano all'AGI che l'impatto sarebbe contenuto ad appena il 2% del fatturato complessivo. La Piaggio nell'intero continente americano esporta in tutto circa 14.000 veicoli, pari al 5% del fatturato: se si escludono i veicoli esportati in Sud America e le moto di grande cilindrata, che non rientrano nell'ipotizzato provvedimento restrittivo di Trump, il numero si riduce a circa 5.000 che rappresenta appunto il 2% del fatturato.
Gli scooter Piaggio maggiormente esportati negli Stati Uniti sono la Vespa e l'Mp3. La società in America ha due sedi, una a New York e l'altra a Pasadena e non possiede una rete commerciale propria. Per la vendita dei suoi mezzi si affida a dealer e importatori locali. Quanto alle ripercussioni negative del titolo in borsa, che oggi sta perdendo circa il 3%, fonti dell'azienda tengono a sottolineare come in realtà nell'ultimo mese Piaggio abbia messo a segno progressi di quasi il 20% e che quindi le vendite di oggi rappresentino parzialmente anche delle prese di beneficio.
Sempre in Piaggio fanno notare che, fin dal 1998, è in corso un braccio di ferro tra Usa e Ue per ottenere agevolazioni in tema di dazi sull'importazione in Europa di carni americane con ormoni.
A metà febbraio un rappresentante del gruppo (che comprende i brand Piaggio, Vespa, Moto Guzzi e Aprilia), ha partecipato assieme al Ceo dell'Ama (American Motorcyclist Association) e ai responsabili di Bmw, Ducati, Ktm, Husqvarna a un "public hearing" presso gli uffici dell'U.S. Trade Representative per spiegare le ricadute sulle singole società e soprattutto le possibili ricadute sull'economia e sull'occupazione locale qualora la proposta dovesse veder la luce.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.