Il governo libico di Tripoli ha deciso di pattugliare con uomini armati i punti da cui partono gli immigrati clandestini che salpano verso l’Italia: la misura è uno dei cinque passi che l’esecutivo al potere nella parte occidentale del paese annuncia in una nota diffusa da fonti libiche.
Uno "spiegamento di truppe armate per pattugliare i siti da cui viaggiano gli immigrati", è l’ultimo dei passi che il governo ha chiesto di compiere all’ Autorità per l’immigrazione illegale libica. Le precedenti misure riguardano, in due casi, un "miglioramento" dei centri di detenzione; il "tentativo di deportare i detenuti nei loro paesi di origine"; e "il rivolgersi agli Stati di origine come Mali, Niger e Somalia attraverso il ministero degli Esteri al fine di collaborare per fermare il flusso di immigrati verso la Libia attraverso i confini meridionali".
Intanti sono stati arrestati ieri a Sabrata, a ovest di Tripoli, quasi 600 migranti - tra loro una donne e 18 bambini - che si apprestavano a partire per l’Italia a bordo di un peschereccio. Lo riferisce l’agenzia libica Lana, citando il portavoce del dipartimento immigrazione della polizia, Mohamed Al-Ghawail.
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