Scoperto il primo batterio visibile a occhio nudo: "Paragonabile a un uomo alto come l'Everest"

In Guadalupa è stato scoperto un batterio lungo un centimetro: è il primo visibile dall'occhio umano. Sconosciuta la sua evoluzione

Scoperto il primo batterio visibile a occhio nudo: "Paragonabile a un uomo alto come l'Everest"

Alcuni scienziati del Lawrence Berkeley National Laboratory che stavano svolgendo delle ricerche nelle paludi del Guadalupa, ai Caraibi, hanno scoperto un batterio 5.000 volte più grande della maggior parte degli appartenenti alla stessa specie. Si tratta del primo batterio visibile a occhio nudo ed è stato chiamato Thiomargarita magnifica. Sfida ogni legge della biologia finora conosciuta grazie a una complessa organizzazione della membrana che probabilmente gli ha permesso di crescere per raggiungere dimensioni ragguardevoli, circa 1 centimetro.

Il biologo marino Jean-Marie Volland, coautore della ricerca pubblicata su Science, ha dichiarato che questo particolare tipo di batterio, proprio grazie alla sua struttura e organizzazione, potrebbe raggiungere i 2 cm di lunghezza. Non è escluso che nella palude di mangrovie in cui è stato individuato l'esemplare oggetto dello studio ne siano presenti altri, anche di dimensioni più grandi. A stupire gli scienziati è stato anche il fatto che la superficie del batterio, nonostante la dimensione ragguardevole, sia pressoché incontaminata, ossia priva dei microrganismi che solitamente vivono sulla superficie di altri esseri viventi.

La peculiarità del Thiomargarita magnifica è una rete estesa di membrane capaci di produrre energia. Una soluzione unica finora per i batteri, che permette all'organismo di non essere dipendente dalla sua superficie per acquisire gli elementi nutritivi necessari alla sua sopravvivenza. A questo, per altro, si aggiunge il fatto che il Dna del Thiomargarita magnifica è contenuto all'interno di piccoli sacchi formati da una propria membrana. Una struttura totalmente differente rispetto agli altri batteri, in cui il Dna fluttua all'interno delle cellule.

"Non sappiamo come sia avvenuto il percorso evolutivo del Thiomargarita magnifica. I batteri sono infinitamente adattabili e sempre sorprendenti, e non dovrebbero mai essere sottovalutati.

Questa scoperta suggerisce che potrebbero esistere altri batteri complessi di dimensioni significative di cui ignoriamo ancora l'esistenza", commentano gli scopritori del batterio. Per fare un semplice confronto, spiegano che "le dimensioni di questo batterio rispetto alle altre specie simili sono paragonabili a quelle di un uomo alto quanto il Monte Everest".

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