"Uno sguardo e ho perso la testa". Fabio trovato vicino alla tomba della moglie

I funerali di Italo in concomitanza con l'interrogatorio di Fabio. Per gli inquirenti l'omicidio sarebbe premeditato. Ma l'assassino assicura: "Non volevo ucciderlo"

"Uno sguardo e ho perso la testa". Fabio trovato vicino alla tomba della moglie

"Verso le quattro e mezzo del pomeriggio è arrivata una telefonata alla centrale operativa dei carabinieri, con la quale ci segnalavano dei colpi di arma da fuoco in via Perth. Sono partite le autoradio. Tra le varie telefonate, ne è arrivata una di un familiare di Di Lello che diceva che Di Lello aveva fatto qualcosa di grave". Il maggiore dei carabinieri Giancarlo Vitiello racconta la tragedia di Vasto che ha devastato due vite. "È un momento difficile, in questi giorni siamo devastati da sentimenti e pensieri contrastanti di fronte a un mistero grande - ha detto il sacerdote nel corso dell'omelia durante i funerali di Italo D'Elisa - oggi qui non vi sono risposte, ma solo tanta preghiera".

Dopo aver per mesi chiesto giustizia per la morte della moglie, Roberta Smargiassi, 34enne investita questa estate mentre era in scooter e deceduta poco dopo l'incidente, il marito, Fabio Di Lello, è arrivato ad uccidere il responsabile della morte della donna, Italo D'Elisa, 21enne, da alcuni mesi indagato per omicidio stradale. "Non ero mica uscito per ucciderlo - racconta Fabio - stavo tornando dal campo di allenamento, giù a Cupello, e chi ti incontro? Italo, con quel suo solito sguardo di sfida". Di Lello gli ha sparato tre colpi di pistola e poi è andato a deporre l'arma davanti alla tomba di Roberta, per poi costituirsi. In città sono ancora appesi ovunque gli striscioni che chiedono giustizia per la 34enne e tutti faticano a parlare della vicenda. "Il comandante della stazione - riferisce ancora Vitiello - è andato al cimitero, perché sapeva la vicenda che aveva riguardato Di Lello. Lo ha trovato vicino alla tomba della moglie e lo ha convinto a seguirlo. Lo ha condotto in caserma, e si è fatto dire dove aveva lasciato l'arma: era vicina alla tomba della moglie".

"Il tuo sorriso resterà sempre nei nostri cuori" è scritto in uno striscione esposto all'esterno della chiesa di Santa Maria del Sabato Santo dove questa mattina, mentre in carcere era in corso l'interrogatorio di Di Lello, è stato celebrato il funerale di D'Elisa. La procura di Vasto procede nei suoi confronti per omicidio premeditato. In sostanza, è la tesi dell'accusa, Di Lello avrebbe preparato da tempo l'uccisione del giovane. In realtà, da quanto ricostruito, a far perdere le staffe a Fabio sarebbe stato l'ennesimo sorriso di sfida di D'Elisa. "Tornavo dall'allenamento dei ragazzi - ha raccontato agli inquirenti - e me lo vedo davanti in bici, veniva in senso contrario al mio. Abbiamo incrociato lo sguardo, aveva quel solito sguardo di sfida. Sono mesi che lo vedo nei suoi occhi: non ne potevo più". Così ha fatto inversione e lo ha seguito. "Lui si era fermato al bar, ho visto la bicicletta parcheggiata davanti al DrinkWater café, ho parcheggiato la mia macchina lì vicino e sono sceso - ha continuato - non sapevo neanche io perché: volevo affrontarlo, parlargli. Non certo ucciderlo, avvocato. Avevo la pistola in macchina ma non l'ho presa, sono sceso e sono andato verso il bar".

Nel corso dell'interrogatorio Fabio si è avvalso della facoltà di non rispondere. La procura gli ha contestato formalmente il reato di omicidio volontario con premeditazione.

L'uomo, riferiscono i suoi legali che faranno richiesta di interrogatorio non appena le condizioni del loro assistito lo consentiranno, è apparso molto provato. Non è escluso che i difensori, all'esito dell'interrogatorio, possano richiedere una perizia psicologica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Avatar di Mannik Mannik
4 Feb 2017 - 17:41
"Avevo la pistola in macchina, ma non l'ho presa..." cioè? La pistola ha sparato da sola?
Mostra tutti i commenti (13)
Avatar di elkid elkid
4 Feb 2017 - 12:06
---evvai con la perizia --la perizia ormai non la si nega a nessuno---neppure ai più vili assassini come costui-----
Avatar di Il giusto Il giusto
4 Feb 2017 - 13:09
Ecco pronta dai difensori la solita scusa: incapace di intendere e di volere.E,come al solito,le bufale dei giorni scorsi vanno a put...ne.La realta' e' che l' assassino e' stato aizzato da famigliari e amici,vedi i post su fb,e lui,da tipico italiota,c' è caduto in pieno.Non mi stupirei se fosse un silviota...
Avatar di mbferno mbferno
4 Feb 2017 - 13:32
Dalle prime indagini emerge che il 21 enne fosse solito sfidare il Di Lello e, per giunta,si sia disfatto dei propri beni con una vendita fittizia per evitarne l'esproprio ai fini del risarcimento. Proprio un "bravo ragazzo" non c'è che dire.....
Avatar di sbuciafratte sbuciafratte
4 Feb 2017 - 13:38
E allora l'altro caso,quello di stella manzi,bambina di 9 anni travolta e uccisa da un rumeno di 23 anni alla guida ubriaco e drogato di una auto rubata e senza assicurazione.Dopo tre anni di continui rinvii il giudice lo condanna a 5 anni di reclusione ma e'praticamente già libero! Che dire,funziona la giustizia o e'meglio il fai da te? Ministro Orlando sbatti fuori i magistrati indegni e fannulloni!
Avatar di mutuo mutuo
4 Feb 2017 - 13:38
La perizia Psicologica approfondita andava fatta prima del rilascio del porto d'armi. Se fosse stata fatta sicuramente il vendicatore non l'avrebbe mai ottenuto. Il mitico si è avvalso della facoltà di non rispondere ed avrebbe dichiarato " mi sono rovinato la vita" sicuramente non serve lo psicologo ma lo psichiatra. L'estensore dell'articolo è favorevole ai linciaggi? Sembrerebbe proprio di si. Corresponsabili per linciaggio tutti quei bravi cittadini di Vasto che hanno favorito con le loro becere manifestazioni e striscioni l'omidio.
Avatar di giovinap giovinap
4 Feb 2017 - 14:00
elpirl ha emesso la sentenza ; fermi tutti !
Avatar di giovinap giovinap
4 Feb 2017 - 14:04
se vogliamo essere cinici dobbiamo dire che per inestenza della magistratura è uscito X .
Avatar di angelo1951 angelo1951
4 Feb 2017 - 15:24
Un criminale assassino mesi dopo aver ucciso coscientemente, passando di proposito con il semaforo rosso è volaontarietà, tua moglie se ne sta ancora in giro tranquillamente deve suscitare pietà se il vedovo lo uccide? Certo che il responsabile non è solamente l'investitore ma, ancor di più, i "magistrati" che se ne sbattono della giustizia e delle vittime.
Avatar di il sorpasso il sorpasso
4 Feb 2017 - 15:36
Sto con Fabio e lo capisco al 100% anche in considerazione come non vengano quasi mai condannati gli automobilisti che uccidono per strada.Se fosse stato già in galera ora era ancora vivo ma i soliti tempi della burocrazia possono far succedere tutto ciò.
Avatar di Massimo Bocci Massimo Bocci
4 Feb 2017 - 15:46
Certo questo è un omicidio volontario e premeditato, mica come passare a tutta velocità a un semaforo ROSSO, in questo caso se si fa una strage PRETERINTENZIONALE,si la colpa come fanno di solito le vessanti assicurazioni (LEX DI REGIME) potrebbe essere, affibbiata anche al 50% e 50%, perché indagheranno come mai le vittime CIMITERIALE passavano di li proprio in quel momento (con REA!!!Premeditazione) con un semaforo verde, sicché in questo caso come ho sentito da ciarlatani dello pseudo servizio GABELLA pubblico, la pena è PRETERINTENZIONALE (comprensiva di aperitivo prosecco al bar) e potrebbe essere proprio massimo (se non perviene nel frattempo la salutare estinzione per la scadenza dei termini) da 2 a 7 anni (si fa per dire) perché lo sfortunato KILLER del semaforo, il poverino non lo volete recuperare,perché poi in seguito possa RIPETERE e migliorare il suo record, di morti ammazzati,questa una vera GIUSTIZIA (si fa per dire) PRETERINTENZIONALE per i fondelli.
Avatar di Sniper Sniper
4 Feb 2017 - 16:13
Il fatto e` che troppe canaglie al volante l'hanno fatta franca dopo aver assassinato innocenti. E dico "Assassinato" perche' passare col rosso, guidare pericolosamente, ubriachi o drogati, e` un'azione attiva e premeditata. E l'omicidio premeditato va punito col massimo della pena. Poi se uno e` sfortunato deve anche mettere in conto la vendetta di chi resta. Come un rapinatore che muore ammazzato: rischi del mestiere.
Avatar di elkid elkid
4 Feb 2017 - 17:32
---l'avvocato della difesa del ragazzo sostiene persino che il suo ormai defunto assistito non sia neppure passato col rosso--la questione del semaforo deve ancora essere dipanata---per quanto riguarda invece chi dice che correva come un matto--la scatola nera dell'auto ha rilevato che andava a 52 chilometri orari che è nella norma---abbiamo già detto della sobrietà--dell'assenza di droghe --del fatto che non è fuggito--del fatto che ha chiamato aiuto--del fatto che la patente gli è stata bloccata quindi la storiella delle sgommate con la moto è falsa-non vorrei che un giorno il marito vedovo che marcirà in prigione dovesse apprendere anche che il giovane è passato col verde da perfetto innocente----hasta
Avatar di Mannik Mannik
4 Feb 2017 - 17:41
"Avevo la pistola in macchina, ma non l'ho presa..." cioè? La pistola ha sparato da sola?
Accedi