Ivan Fedorov è il sindaco di Melitopol, città al confine est dell'Ucraina che si trova a ridosso della Russia e che è stata occupata dalla truppe di Vladimir Putin. La situazione che il primo cittadino ucraino ci racconta, attraverso questa intervista, fotograva uno scenario catastrofico: il 20% delle persone è andato via, mentre chi è rimasto continua a manifestare disarmato contro l'esercito russo, rischiando tutto.
Stando a quanto abbiamo appreso grazie al Cesi ed al professor Marco Di Liddo, Fedorov, dal punto di vista politico, fa parte di una lista civica regionale. L'intervista si è svolta nell'arco di più giorni anche a causa dei continui problemi relativi alle linee di comunicazione. Fedorov, qualche giorno fa, ha ricevuto una medaglia per il coraggio espresso con la resistenza della sua cittadina dal presidente Volodymyr Zelensky. Come si legge sul profilo Facebook del sindaco, Fedorov ha voluto estendere quella onorificenza a tutta la cittadinanza di Melitopol.
Quante persone stanno fuggendo da Melitopol in questo tragico momento?
"Oggi non è possibile effettuare un censimento della popolazione. Tuttavia, secondo il nostri calcoli preliminari, circa il 20% dei residenti di Melitopol ha lasciato la città".
I cittadini di Melitopol scendono spesso in piazza per protestare contro la guerra di Putin.
"Sono grato a tutti i residenti di Melitopol che ogni giorno partecipano a manifestazioni contro la guerra e l'occupazione della nostra città. I nostri residenti non hanno armi, chiedono all'esercito russo di andarsene da Melitopol. Purtroppo, durante una protesta pacifica, si è verificato un terribile incidente. Soldati russi hanno iniziato a sparare alle persone. Una persona è stata ferita da un' arma da fuoco ed è stata portata in ospedale. È inaccettabile che i residenti disarmati vengano attaccati per aver espresso la loro posizione! La nostra gente ha il diritto di parlare e gridare che non abbiamo chiesto alla Russia di salvarci, che non siamo contenti dei militari russi e che vogliamo che lascino il nostro territorio. Pertanto, i residenti di Melitopol usano questa opportunità".
La reazione di gli ucraini è forgiata dal coraggio.
"Sono orgoglioso del mio Paese e di ogni ucraino che oggi, al limite delle capacità umane, sta facendo tutto il possibile per salvare il nostro Stato. Sono grato a tutti i combattenti delle Forze Armate dell'Ucraina, a tutti coloro che ora sono sulla linea difensiva, medici, volontari - ci siamo uniti per il nostro Stato, il nostro futuro e la nostra vita. L'Ucraina sopravviverà: faremo di tutto per questo".
Melitopol ora sembra essere caduta nelle mani dei russi. Come state continuando a resistere?
"La nostra città è stata occupata per 14 giorni. Feroci ostilità hanno avuto luogo a Melitopol dal 25 al 28 febbraio. Gli occupanti russi hanno distrutto le case dei residenti, i nostri pacifici cittadini hanno sofferto durante i bombardamenti. Ora si sentono esplosioni e raffiche, la città non è calma. La gente ha paura, la città è occupata da equipaggiamento e truppe russe. L'esercito russo è in continuo movimento per la città. Colonne di equipaggiamenti degli occupanti si stanno muovendo attraverso il strade. Più volte al giorno sentiamo un'allerta di raid aereo, le persone si nascondono nei rifugi e negli scantinati. In questo mondo tutti capiscono: è una situazione terribile ed è molto spaventosa. La maggior parte dei negozi di alimentari della città è chiusa. Il resto dei negozi ha scaffali vuoti. Lo stesso vale per le farmacie. Il governo della città sta distribuendo aiuti umanitari, ma nel prossimo futuro le nostre possibilità saranno esaurite. Quattordici giorni dopo l'inizio della guerra più di ventimila residenti di Melitopol sono ancora senza elettricità, acqua e riscaldamento. Per noi è un disastro. molte persone devono vivere in case distrutte perché non possono lasciare la città. Abbiamo una situazione catastrofica con la fornitura di cibo e medicine, così come con l' evacuazione di bambini e anziani gravemente malati. Vi chiediamo di aiutarci con i corridoi umnitari. La città è sull'orlo di una catastrofe umanitaria. Il governo della città e tutte le utenze lavorano 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana per garantire la vita della città. Tutti sono al lavoro; non abbiamo lasciato i nostri cittadini e non abbiamo ceduto la nostra città. Oggi stiamo cercando di prevenire una catastrofe umanitaria in città. A causa delle ostilità nella città, le reti delle imprese municipali sono state danneggiate. Ora lavoriamo costantemente al ripristino della fornitura di energia elettrica, acqua e calore".
L'Occidente sta facendo tutto il possibile?
"Come ogni cittadino del nostro Paese, mentre oggi lo Stato confinante sta cercando di distruggere, chiedo una cosa: fermare questo terrore e garantire una no-fly zone sul territorio dell'Ucraina. Ogni giorno di ritardo della Nato costa la vita a centinaia di ucraini; questi sono i nostri figli che muoiono sotto i bombardamenti".
Quante persone di Melitopol sono morte dall'inizio della guerra?
"Il numero totale di morti e feriti è di oltre cinquanta persone. Più di trecento residenti sono diventati senzatetto. Un centinaio di case sono state danneggiate e distrutte. Secondo stime preliminari, il danno per la città è di cento milioni di euro. Per confronto, questi sono 10 bilanci annuali di Melitopol".
Sono arrivate immagini strazianti dell'attacco russo all'ospedale.
"Durante le ostilità, nel centro di Melitopol, la Russia ha occupato il palazzo parzialmente distrutto dell'ospedale oncologico della città. La sala operatoria e le sale di trattamento erano danneggiate Al momento dell'attacco, c'erano persone in ospedale. Sfortunatamente, non abbiamo la possibilità di trasferire i pazienti in un altro ospedale.
Questo richiede un set completo di equipaggiamento speciale. Pertanto, i malati di cancro continuano ad essere curati nello stesso edificio. Con l'aiuto del personale medico e dei servizi pubblici, abbiamo parzialmente restaurato gli edifici danneggiati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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