La Russia avrebbe schierato in Siria due piattaforme di quinta generazione Su-57. Foto e video pubblicati questa notte da un blogger siriano-libanese hanno fatto il giro del mondo e confermerebbero il rischieramento nella base aerea di Khmeimim, nella provincia siriana di Latakia. Il Ministero della Difesa russo non ha ancora confermato ne smentito. L'implementazione è strana, ma non improbabile.
Il Cremlino ha già sfruttato in diverse occasioni il contesto siriano come vetrina per mostrare al mondo i nuovi sistemi d’arma sviluppati in patria così come avvenuto per l'Iskander, l'S-400, il T-90, il Pantsir, il Typhoon etc...etc.... E se quel video si rivelasse un falso sarebbe comunque solo una questione di tempo prima del rischieramento siriano della piattaforma stealth della Sukhoi. In base alle foto ed ai video pubblicati questa notte sulla rete (si attende conferma o smentita ufficiale, potrebbe essere anche un falso), si apprende che i Su-57 farebbero parte di un potente rischieramento aereo russo composto da quattro caccia multiruolo Su-35, quattro piattaforme di attacco al suolo Su-25 Frogfoot ed un aereo Awacs A-50U Mainstay.
Perché schierare i Su-57 in Siria?
Se venisse confermata, l'implementazione sarebbe certamente strana, non improbabile. Tatticamente parlando, i due Su-57 difficilmente cambierebbero gli equilibri di potere nel conflitto siriano. Sono però delle piattaforme sperimentali di ultima generazione. Oltre alle valutazioni della Cia, il Pentagono ignora le reali capacità operative del Su-57 e che tipo di minaccia potrebbe rappresentare (soprattutto in proiezione futura). E’ quindi senza dubbio corretto affermare che i piloti americani non hanno alcuna esperienza reale con il Su-57. Gli Stati Uniti potrebbero quindi sfruttare il presunto rischieramento in Siria per studiare da vicino le nuove piattaforme da superiorità aerea della Sukhoi. Considerando che fin dal 2105 Mosca ha schierato in Siria dei sistemi d’arma che non rispondevano necessariamente ai requisiti richiesti per svolgere la missione, la possibile presenza dei due Su-57 andrebbe vista come una vetrina promozionale per il primo caccia da dominio aereo sviluppato dalla Russia. Appare evidente che l'Air Force russa sfrutterebbe il contesto siriano per acquisire esperienza operativa e preziosi dati sulle prestazioni del Su-57. Forse alcune missioni di combattimento limitate. Tuttavia parliamo sempre di un velivolo sperimentale soggetto a difetti tecnici a causa del suo sviluppo ancora immaturo. Così come confermato lo scorso gennaio dal Presidente Vladimir Putin, “in Siria sono stati testati 215 nuovi sistemi militari progettati in Russia”.
La prime conferme
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov pungolato sulla vicenda ha testualmente affermato: "E' di compentenza del Ministero della Difesa. Il presidente è il comandante in capo, l'argomento è sotto la responsabilità del Ministero della Difesa". Intanto i principali media russi iniziano a confermare l'implementazione dei due Su-57 in Siria. Secondo Interfax e Kommersant "le due piattaforme di quinta generazione sarebbero atterrate in Siria 24 ore fa nell'ambito dei previsti test sui sistemi d'armamento". Pravda conferma che il Su-57 sarà testato in Siria. Si attende solo la nota del Ministero della Difesa russo.
La storia del Su-57
Il primo Sukhoi T-50 del programma Pak-Fa, si è alzato in volo per la prima volta il 29 gennaio del 2010 privo di parte dell’avionica come il radar ed i sistemi di gestione degli armamenti. Il Su-57 rappresenta la prima esperienza per i russi con i materiali radar assorbenti (Ram), rispetto a quella trentennale maturata dagli americani con l’F-117. Gli aggiornamenti sul Su-57 furono poi bruscamente interrotti a causa di problemi non meglio precisati. L’ultimo incidente noto risale al 10 giugno del 2014, quando uno dei due motori del quinto prototipo prese fuoco. Dalla Sukhoi dovettero sospendere la produzione del sesto prototipo ed utilizzare le componenti già realizzate per riparare il velivolo danneggiato. I problemi sarebbero stati superati con il settimo e l’ottavo Su-57, quest’ultimo dotato sia di radar N036 Byelka AESA che del controllo vettoriale tridimensionale della spinta. Tre radar N036 equipaggiano anche i prototipi T-50-3, T-50-4 e T-50-5.
Gli ugelli utilizzati per la spinta tridimensionale hanno la capacità di inclinarsi indipendentemente in qualsiasi direzione, consentendo elevati angoli di attacco. Ciò dovrebbe conferire maggiori capacità Within-Visual-Range rispetto all’F-22 Raptor. Il Ministero della Difesa russo schiera i prototipi nei centri di prova di Akhtubinsk, specializzato nella sperimentazione dei sistemi di missione e a Zhukovsky, vicino Mosca, per i test di carico esterno.
Il Ministero della Difesa conferma che le Forze Aerospaziali russe continuano a svolgere test su dieci dei dodici prototipi fino ad oggi realizzati. Il nono, decimo, undicesimo e dodicesimo Su-57 dovrebbero essere gli unici equipaggiati con radar AESA e controllo vettoriale tridimensionale della spinta. I Su-57 operativi fino ad oggi realizzati continueranno ad essere soggetti a svariati test per centinaia di ore di volo prova prima di impegnare il Cremlino con un potenziale ordine di diversi miliardi di dollari (si tenta di raggiungere almeno lo stesso numero dei Raptor prodotti dagli Usa). Il lavoro di progettazione sperimentale sul primo caccia stealth di Mosca dovrebbe essere completato il prossimo anno. L'impianto di produzione della Aircraft Association Komsomolsk-on-Amur, nell’Estremo Oriente russo avvierà la pre-produzione del primo lotto entro l’anno con prime consegne previste nel 2019.
La propulsione del Su-57
Il Su-57 (PAK FA, noto anche come T-50) ha effettuato il suo volo inaugurale nel 2010. Il 5 dicembre scorso si è svolto il primo volo con il nuovo motore (ancora senza nome) identificato come “second stage engine”. Così come ha confermato il Ministero della Difesa russo, il decimo prototipo ha volato per 17 minuti con il nuovo motore, il test si é svolto con successo ma serviranno 2/3 anni prima che lo sviluppo dei propulsori possa ritenersi concluso. L’attuale flotta Su-57 è attualmente equipaggiata con i motori Izdeliye 117S. In una nota ufficiale diramata il 15 febbraio scorso, la United Aircraft Corporation (UAC) conferma che il primo lotto di pre-produzione formato da dodici Sukhoi-57 per la Forza Aerospaziale russa sarà consegnato a partire dal 2019. Il Su-57, primo caccia da dominio aereo (termine coniato e valido attualmente solo per l’F-22 Raptor americano) di Mosca è ad oggi una piattaforma in via di sviluppo.
Il Su-57 è attualmente propulso da con una coppia di AL-41F1, sviluppati per i Su-35 Flanker-E. Sebbene eccezionali per le piattaforme pre-stealth come il Su-35, i propulsori AL-41F1 da 32,500 libbre non sono stati progettati per il particolare profilo di un caccia di quinta generazione. I due AL-41F1 sarebbero in grado di garantire la spinta sufficiente per la capacità di crociera supersonica, ma non soddisferebbero i requisiti russi nel rapporto spinta-peso e per l’autonomia del velivolo. Il Su-57 è stato progettato per gli Izdeliye 30. Mosca (nota Ministero della Difesa/ United Aircraft Corporation) dovrebbe completare lo sviluppo dei Saturn Izdeliye 30 entro il 2022. Gli Stati Uniti ritengono plausibile il 2025/2027 come data utile per ultimare lo sviluppo dei nuovi propulsori.
Soltanto con i nuovi motori il Su-57 potrebbe essere in grado di offrire prestazioni paragonabili all’F-22 della Lockheed Martin. Quando entrerà in produzione, il Su-57 riceverà una nuova versione dell’AL-41F1: i propulsori di seconda generazione dovrebbero consentire la certificazione della Capacità Operativa Iniziale. La propulsione è l'aspetto più impegnativo e costoso per lo sviluppo di qualsiasi piattaforma aerea. Dalle affidabili turboventole F119 dell’F-22, ad esempio, deriva il Pratt & Whitney F135 dell’F-35. La transizione per quella che sembrava una semplice evoluzione, non si è rivelata cosi naturale e priva di difficoltà tecniche.
L'Aeronautica russa non dovrebbe acquistare più di 60 Su-57 della prima versione (cioè quella con i propulsori AL-41F1). Il successo dei nuovi propulsori garantirà la portata del secondo ordine stimato in 160 Su-57. Ufficialmente il Cremlino ha siglato un contrato per dodici piattaforme di pre-produzione.
Il combattimento manovrato
A differenza della nuova dottrina americana di riferimento che considera fuori moda i combattimenti ravvicinati ipotizzando esclusivamente duelli oltre il raggio visivo, per i russi il combattimento manovrato sarà ancora determinante. Il Su-57 vanta un moderno sistema Infrared Search and Track, con una portata massima di rilevamento di cinquanta chilometri. L’F-22 non possiede tali capacità. L’IRST si limita a dare un'idea della posizione generale dei velivoli nemici. L'F-22 può trasportare sei AIM-120 nelle sue baie interne. Il contesto BVR tra piattaforme di quinta generazione impone una configurazione offensiva ottimale, considerando che contro un bersaglio si lancerebbero due missili. Uno dei principali limiti della configurazione a bassa osservabilità, è determinato dal carico interno delle piattaforme di ultima generazione. La capacità di trasportare internamente i sistemi d’arma è prerogativa essenziale per un profilo stealth pulito. L’Air Force ha elaborato le forze da combattimento integrate con il concetto dell’Arsenale Volante.
Come dotazione standard, il Su-57 è equipaggiato con un cannone 9-A1-4071K da 30 millimetri (in grado di colpire bersagli a terra fino a 1.800 metri ed aerei ad una distanza massima di 1.200 metri) e dovrebbe trasportare nella sua stiva interna quattro sistemi d’arma a lungo raggio K-77M con un raggio di 200 km e due Vympel R-73, nome in codice nato AA-11 Archer. Quest’ultimo è un missile aria-aria a ricerca di calore a guida infrarossa di terza generazione con una gittata massima di 19 miglia, circa 30 km. L’impiego minimo è fissato a 300 metri. E 'stato progettato per ingaggiare minacce stratificate: caccia, droni e missili da crociera. L’R-73 implementa un sistema infrarosso passivo in grado di inquadrare il bersaglio ancor prima di essere lanciato. E' in grado di colpire obiettivi a grandi angoli di puntamento, fino a 40° fuori la linea centrale del missile ed è pubblicizzato come immune a ogni tipo di contromisura occidentale. Progettato per sostituire l’R-60, AA-8 Aphid, l’Archer ha dimostrato la sua capacità off-boresight nei duelli simulati tra l’USAF ed i MiG 29 tedeschi equipaggiati con gli R-73. La precisione è garantita dalla spinta direzionale, che esclude possibili errori nella traiettoria di avvicinamento finale. Il motore a controllo trasversale è ancora senza eguali nel mondo. L’ultima versione dell’R-73, la E, equipaggerà i Su-57. La Duks, azienda che fabbrica l’R-73, sta attualmente lavorando per incrementare del 25-30 per cento le capacità del missile. Il Su-57 potrò anche trasportare il missile da crociera supersonico BrahMos-A con capacità nucleare ed il subsonico antinave Kh-35UE. Tali asset non potranno essere ospitati nella stiva interna. Il Su-57 utilizza materiali compositi nel 25% del peso strutturale e nel 70% della superficie esterna.
I costi del Su-57
Per il Su-57 si prevede un ciclo operativo di quarant'anni. L’inverosimile produzione annunciata era di 800/1000 unità esportazioni comprese. Non esistono dati sui costi di sviluppo sostenuti. Ad oggi, Mosca ha acquistato il primo lotto di pre-produzione (dodici Su-57) che dovrebbero essere consegnati a partire dal 2019. Rispetto alle stime iniziali, il Cremlino potrebbe acquisterà complessivamente soltanto sessanta Su-57 della versione iniziale. Il successo dei Saturn Izdeliye 30 sancirà la portata del secondo lotto ed il successo del Su-57. Avviata la Low Rate Initial Production, il costo del PAK-FA dovrebbe attestarsi sui 120/100 milioni di dollari ad esemplare. Tuttavia il costo unitario sarà determinato anche dalla portata dell’investimento del Cremlino
F-22 vs Su-57
Il solo termine di paragone occidentale per il caccia T-50 è l’F-22 Raptor, caccia di quinta generazione. Non di certo la piattaforma tattica F-35, non progettata assolutamente (sebbene il marketing iniziale dicesse il contrario) per il combattimento manovrato, con specifiche e parametri di missione profondamente diversi. Ad oggi non è chiaro se la Russia abbia i mezzi finanziari per eguagliare il numero dei Raptor americani (186 esemplari costruiti, 123 convertiti al combattimento) per imporre il dominio aereo di quinta generazione (sebbene eccezionali ed economicamente accessibili le prestazioni del Su-35S Flanker-E). Mosca paga l’inesperienza con la tecnologia di quinta generazione, così come l’integrazione tra i diversi sensori e l’approccio con il nuovo rivestimento stealth di cui il Su-57 è dotato. Il suo design è ritenuto abbastanza sofisticato se non simile per prestazioni a quello dell’F-22 Raptor. Il punto focale sulle capacità del Su-57 riguarda la sua integrazione con gli asset di supporto a terra e le piattaforme di guerra elettronica. Per la rilevazione delle minacce a bassa osservabilità, Mosca integrerà le capacità del Su-57 con i sistemi balistici S-400 Triumph, progettato per identificare e distruggere tutti gli obiettivi aerospaziali moderni ed avanzati ad una distanza massima di 400 chilometri (248,5 miglia), una gittata praticamente doppia al MIM-104 Patriot americano. Ciò significa che il Su-57 è concepito per operare in prossimità delle posizioni terrestri del territorio russo.
Il nemico del Su-57
Fino a quando lo sviluppo dei nuovi propulsori non si sarà concluso e nonostante i proclami (per Mosca il Su-57 implementa tecnologia di sesta generazione), la piattaforma non può ancora essere considerata di quinta generazione. Ad oggi, il Su-57 della Sukhoi nonostante il suo eccellente design aerodinamico, è classificato in occidente come di 4++, generazione di transizione tra gli aerei quarta generazione avanzata e la quinta. Non è un mistero che il Su-57 ed il Su-35 condividano molti degli stessi sistemi di bordo, compresi i motori. Speculazioni,al momento sulla RCS, o sezione equivalente radar del Su-57. Tutti i dati ufficiali sono classificati. In ogni caso il vero nemico del Su-57 è l’economia russa così come confermato a più riprese dal Ministero della Difesa. Ad oggi, i sessanta Su-57 (così come annunciato dal vice Ministro della Difesa Yuri Borisov), agiranno in riserva con prima linea affidata agli ancora eccezionali Su-30 e Su-35. Il Ministero della Difesa russo si riserverà in ogni caso il diritto di determinare futuri lotti da acquistare, ma la flotta Su-57 potrebbe non eguagliare mai in numero i 183 Raptor (solo 123 convertiti al combattimento) esistenti.
Considerando che i propulsori Saturn Izdeliye 30 dovrebbero garantire il 18% di spinta in più, una oggettiva valutazione complessiva sul Su-57 potrà essere effettuata soltanto tra qualche anno. Potrebbe senza dubbio diventare una piattaforma impressionante. Per agilità potrebbe già aver eguagliato l’F-22 Raptor. Se possa essere superiore, questo è tutto da dimostrare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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