Se n'era parlato sin dal 24 febbraio ma ancor di più nelle ultime settimane quando Putin aveva chiesto loro un aiuto a causa dell'ingente perdita di soldati russi durante il conflitto. In realtà, però, prove concrete che i mercenari Wagner fossero presenti sul campo di battaglia non ce n'erano. Adesso sì, e lo dimostra una foto scattata in Donbass dove inequivocabilmente, un militare in fucile e mimetica ha il logo che non lascia adito a fraintendimenti: un teschio con la sigla "Pmc Wagner", acronimo inglese per "compagnia privata militare". Oltre allo lo stemma, è proprio tutto l’equipaggiamento del soldato a indicare l’appartenenza a un reparto speciale: l'arma che impugna una versione ad hoc del Kalashnikov Ak47, che presenta un sistema sulla canna per silenziare i colpi.
Il ruolo della Wagner
Come abbiamo visto sul Giornale.it, il gruppo Wagner è l’organizzazione paramilitare russa che si comporterebbe come una specie di esercito privato alle dipendenze di Vladimir Putin. A quanto pare, questi mercenari sarebbero stati incaricati anche di uccidere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, anche se per il momento ogni tentativo di sabotatori veri o presunti sarebbe caduto nel vuoto. In Ucraina, l’armata delle tenebre accusata di avere solidi legami con il Cremlino si sta dirigendo verso il Donbass, nell’est del Paese, in pratica nell’area strategica balzata in cima alla lista degli obiettivi russi dopo la riorganizzazione delle truppe. Sembra che Wagner abbia inviato in Ucraina almeno 6mila uomini, mille dei quali già attivi proprio nel Donbass. La foto simbolo è stata scattata a Donetsk, capitale della repubblica filorussa: alle spalle del soldato si vede la scritta "Hotel Park Inn" che in passato ha ospitato i “caschi bianchi” dell’Osce, incaricati di monitorare la situazione nel Donbass.
Il passaggio alla "libera professione"
Ma chi sono questi uomini? Come ha sottolineato Il Messaggero, includerebbero militari ma anche ex poliziotti. Per la cronaca, il nome del gruppo deriverebbe da quello di Richard Wagner, il noto compositore tedesco le cui opere avrebbero ispirato l’ideologia degli stessi mercenari. Secondo alcuni analisti, quelli che sono definiti "soldati di ventura" sarebbero soprattutto ex paracadutisti, fanti di marina, commandos delle forze armate e dei servizi segreti. In pratica sono degli ex militari che, dopo aver preso parte per anni al servizio ufficiale, una volta essersi ritirati sono passati alla "libera professione". Come spiega Repubblica, rimangono delle riserve, possono essere richiamati tra i reparti dell’esercito russo all'occorrenza, e cioé come in questo momento di crisi in cui Putin sta cercando di non perdere totalmente i pezzi del suo scacchiere sempre più in frantumi. Si tratta, poi, di uomini esperti, molto di più dei 20enni russi che vogliono tornare a casa e si trovano in grande difficoltà di fronte alle imboscate ucraine.
Mercenari di varie nazionalità
Questi mercenari possono provenire anche da decine di Paesi diversi: dalla Serbia alla Moldavia, dal Kazakistan all'Armenia ma si trovano anche numerosi ungheresi, slovacchi, montenegrini e macedoni. Alcuni di loro, tra l'altro, facevano anche parte della Legione francese. I membri della Wagner avrebbero inoltre partecipato all’operazione antiterrorismo realizzata a fine marzo dall’esercito maliano nel Sahel.
Le Monde, citando fonti locali, ha fatto luce sulla presenza di “paramilitari bianchi identificati da fonti locali e internazionali come appartenenti alla società di sicurezza privata russa Wagner Group”. Peccato, però, che nell’operazione anti terrorismo non sarebbero morti soltanto jihadisti ma anche civili e innocenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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