L’Iran invierà la Flottiglia 43 in pattugliamento armato al largo dello Yemen per proteggere le navi commerciali e le petroliere dalla minaccia dai pirati. E’ quanto comunicano le principali agenzie del paese. Teheran invierà la fregata capofila della classe Alvand e l’unità di supporto logistico classe Bandar Abbas, Busher. La decisione potrebbe aggravare ulteriormente le tensioni dopo l’attacco missilistico statunitense che, poche ore fa, ha distrutto tre siti radar costieri identificati nel territorio controllati dai ribelli Houthi. Il comandante della Marina iraniana ha ribadito che secondo le leggi internazionali, le unità della Repubblica Islamica hanno il diritto di effettuare pattugliamenti anti-pirateria. La Marina iraniana conduce tali operazioni nel Golfo di Aden dal novembre del 2008, quando predoni somali dirottarono la nave da carico MV Delight, al largo delle coste dello Yemen. Il Golfo di Aden, che collega l'Oceano Indiano con il Canale di Suez e il Mar Mediterraneo, è un importante corridoio energetico. Il petrolio del Golfo Persico transita ad ovest attraverso il Canale di Suez. Nella regione si trovano anche unità russe e cinesi. Secondo quanto previsto dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, i paesi che ne fanno richiesta possono inviare le loro navi da guerra nel Golfo di Aden per contrastare la minaccia dei pirati somali. Il Consiglio di Sicurezza autorizza anche operazioni militari sul territorio somalo e nel suo spazio aereo in base al diritto di inseguimento. Secondo gli Stati Uniti, dietro i ribelli sciiti dello Yemen, ci sarebbe proprio l’Iran.
La rappresaglia Usa
Gli Stati Uniti, questa notte, hanno distrutto tre siti radar in Yemen, in risposta ai missili lanciati domenica scorsa dai ribelli contro le navi della marina Usa al largo delle coste dello Yemen, nel Mar Rosso. Il cacciatorpediniere lanciamissili classe Arleigh Burke, USS Nitze (DDG 94), ha lanciato missili Tomahawk su bersagli designati a nord di Bab el-Mandeb, tra il Mar Rosso ed il Golfo di Aden. I siti radar controllati dai ribelli Houthi sono stati distrutti. L’operazione è stata autorizzata dal presidente Barack Obama su raccomandazione del Segretario alla Difesa Ash Carter e del generale Joseph Dunford, presidente del Joint Chiefs of Staff.
Gli Houthi non hanno rivendicato l'attacco contro le navi americane, negando ogni responsabilità.
Il Pentagono, tuttavia, ritiene certo il coinvolgimento dei ribelli negli attacchi contro l’USS Mason e l’USS Ponce. Poche ore fa un terzo missile sarebbe stato lanciato contro l'USS Mason: non si conoscono i dettagli dell'intercettazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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