Complottisti e dietrologisti possono arrendersi: Jorge Martin riesce a far suo il titolo mondiale della MotoGP. Il pilota madrileno con il terzo posto nell'ultima gara della stagione si congeda dalla Ducati Pramac con un'iride che in molti non si aspettavano. Una moto clienti non si imponeva in questa categoria dal 2001. Lo spagnolo, che porterà il numero uno sul cupolino dell'Aprilia nel 2025, ha condotto una gara attenta e precisa, come ha fatto durante tutto l'anno. Nessuna sbavatura. Francesco Bagnaia, dal canto suo, abdica dopo due anni di successi conquistando l'undicesima vittoria stagionale. Tutti questi primi posti non sono bastati, perché Martin ottiene il campionato piloti con dieci punti di vantaggio: 508 punti a 498. Secondo Marc Marquez, che con questo risultato termina al terzo posto della classifica piloti. Nella prossima stagione vestirà di rosso ufficiale al fianco di Pecco e sarà un'altra storia.
Bagnaia al comando detta il ritmo
Bagnaia parte come un diavolo e si mette al comando, per condurre la gara e compiere l'unica missione che gli resta da fare: vincere. Alle spalle del pilota piemontese si inserisce Martin che vigila a distanza ravvicinata il suo rivale al titolo iridato. Peccato, però, che stavolta Marc Marquez abbia una marcia in più rispetto a ieri. Lo spagnolo, futuro sposo del team ufficiale Ducati, rompe gli indugi al secondo giro e scavalca proprio il madrileno della Pramac, che scivola in terza posizione. Alle spalle dei primi tre si apre una bagarre con Bastianini e Aleix Espargaro: il pilota dell'Aprilia, all'ultima corsa della carriera, ci tiene a fare bella figura e viaggia con il gas sempre aperto. L'italiano, tuttavia, non molla l'osso e risponde alle manovre dello spagnolo con particolare foga. Dopo una prima fase ricca di frenesia, Bagnaia cerca di dare una frustata all'andatura della gara, ma non riesce a scrollarsi di dosso Marc Marquez che si francobolla negli scarichi della Desmosedici numero uno. Martin, invece, corre con relativa calma in terza posizione, lontano dai pericoli.
Fase centrale senza pathos
Nella parte centrale del GP di Barcellona, ultimo atto della MotoGP, i piloti in pista circolano più lentamente rispetto ai primi giri, complice un pacchetto gomme che si indebolisce a ogni passaggio. In ogni caso, Bagnaia e Marquez fanno il vuoto dietro a sé, formando un duo che danza a ritmo stabile per la vittoria sotto alla bandiera a scacchi. Più staccato Jorge Martin, terzo, il quale riesce a tenere a distanza Alex Marquez, Aleix Espargaro e Pedro Acosta che inseguono. Più lontano Bastianini che, rispetto alla Sprint, non trova la quadra per essere competitivo. Ottavo l'italiano che passerà alla KTM a fine stagione, alle spalle anche di un Franco Morbidelli abbastanza combattivo.
Jorge Martin vince il titolo mondiale
Gli ultimi dieci giri sono quasi di pura accademia: Bagnaia tira forte e mette alla frusta Marquez che resiste ma senza possibilità di mettere le proprie ruote davanti a quelle dell'italiano. Questa coppia, che sarà quella della Ducati ufficiale della prossima stagione, va a occupare i primi due gradini del podio. Non si poteva chiedere di più all'italiano, che termina un weekend perfetto anche se gli manca il premio conclusivo, quell'iride che va nelle mani di Jorge Martin. Il piemontese può recriminare per alcune cadute di troppo nel corso dell'anno, specialmente durante le Sprint Race del sabato, che si sono rivelate fondamentali.
Dunque, con il gradino più basso del podio Jorge Martin può festeggiare un traguardo sorprendente, ottenuto con grande combattività: il titolo di campione del mondo della MotoGP. Il prossimo anno, sul cupolino dell'Aprilia, ci sarà il numero uno. Ai piedi del podio di questo ultimo atto di un intenso campionato si piazza
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