«Garantire la produzione di Mozzarella di Bufala Campana con latte a denominazione d'origine protetta (Dop) di certa e specifica provenienza. Per questo sull'involucro del prodotto va specificato non solo la provenienza del caseificio, come già avviene, ma anche la stalla dalla quale proviene il latte. Inoltre, al Consorzio di tutela va lasciata solo la promozione del prodotto e non anche il controllo». È quanto sostiene la Lega Allevatori Bufalini (Lav) che mercoledì 27 gennaio a Bruxelles incontrerà la stampa nella sede del Parlamento europeo, presente il presidente della Lega Raffaele Ambrosca e l'europarlamentare Enzo Rivellini (Pdl-Ppe). Secondo la Lav quindi «per proteggere ulteriormente il consumatore da numerosi rischi occorre un controllo maggiore della stalla in cui vanno verificate le materie prime con cui si alimentano gli animali». Per gli allevatori si potrebbero auspicare tre nuovi interventi rispetto alla normativa europea in vigore. In primo luogo l'introduzione «di un metodo di analisi batteriologico con tre aliquote, da affiancare a quello sierologico per una maggiore certezza dell'individuazione degli animali realmente infetti».
Quindi l'adozione «di un protocollo che indichi le procedure che le aziende e i servizi veterinari devono seguire per la separazione e la profilassi dei capi positivi». Infine, «l'intervento dei Nas o dell'Asl per i controlli sulla mozzarella lasciando al Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana (Dop) solo la promozione del prodotto e non anche il controllo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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