Napoli, cartello choc nella vetrina della boutique: chiuso per troppi furti

Un cartello scritto a mano, affisso sulla vetrina del negozio, nel centro di Napoli, annuncia che la merce è in svendita e che l'esercizio chiude «a causa dei ripetuti furti subiti». Rosario La Faja, uno dei titolari del negozio «Glamour», in via Duomo dice basta ai continui colpi

Un cartello scritto a mano, affisso sulla vetrina del negozio, nel centro di Napoli, annuncia che la merce è in svendita e che l'esercizio chiude «a causa dei ripetuti furti subiti». Rosario La Faja, uno dei titolari del negozio «Glamour», in via Duomo dice basta ai continui colpi che, ogni volta, gli hanno causato danni economici di migliaia di euro. L'ultimo, in ordine di tempo, la notte dello scorso Capodanno, «con la complicità del rumore dei botti». «Hanno sfondato tutto - racconta - la vetrina blindata e il vetro anti-proiettile non sono serviti a niente. Abbiamo contato almeno tre colpi dati con l'automobile».
Tra il 2008 e il 2009 per tre volte i ladri hanno preso di mira il negozio. L'11 aprile scorso, il sabato santo prima di Pasqua, all'alba, i rapinatori hanno sfondato la vetrina utilizzando l'auto come ariete e portando via abiti per un valore di 2.500 euro. «La polizia intervenne subito - ha detto La Faja -. Ci fu un inseguimento, colpi di pistola e uno di loro per tentare di fuggire provò a investire uno dei poliziotti intervenuti». Ad avere la meglio fu la polizia che riuscì a bloccare e arrestare uno dei ladri. La refurtiva, in quella circostanza, fu restituita al titolare del negozio. «In molti hanno deciso dopo quell'episodio di far sistemare i paletti sul marciapiede - ha sottolineato - Un modo per tutelarsi». «La mia è solo un'ipotesi - ha affermato - ma credo che il furto nella notte di Capodanno sia in qualche modo legato a quello di aprile proprio perché uno dei ladri fu arrestato». Dopo il primo e il secondo furto, La Faja ha deciso di andare avanti, di continuare. Ora, dice, «non conviene più perché alle difficoltà della crisi si aggiungono i problemi della sicurezza».
Da qui la scelta più drastica: chiudere il negozio. E così il 28 febbraio la saracinesca sarà abbassata definitivamente per quella che era un'attività nella quale i gestori del negozio avevano creduto e investito. «Prima avevamo un'altra attività - ha spiegato - poi nel settembre del 2008 abbiamo dato vita al marchio "Glamour", facendo cucire e produrre capi di alta qualità».

Lingerie in pizzo e seta, ma anche accessori, borse e sciarpe in seta e scarpe adatte a serate mondane. E tutto «Made in Campania». «Fino a qualche tempo fa avevamo 10 dipendenti, tutti con regolare contratto - ha concluso - da marzo nessuno di loro avrà più un lavoro».

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