Aveva nascosto il cellulare nelle parti intime prima di entrare in carcere, per tentare di eludere i controlli delle guardie. Lo smartphone era destinato al fratello, arrestato perché ritenuto vicino al clan camorristico Gionta di Torre Annunziata. La donna, però, è stata scoperta nel corso dell’accurata perquisizione effettuata dalla polizia penitenziaria.
La sorella del carcerato è stata denunciata e dovrà subire un processo in tribunale. Non è la prima volta che l’esponente del clan Gionta cerca di farsi portare oggetti direttamente in carcere. A gennaio fu la volta della fidanzata, che fu trovata in possesso di droga prima di effettuare il colloquio.
Un mese fa nel carcere di Salerno alcuni familiari sono ricorsi ai progressi della tecnologia per
cercare di far entrare in carcere materiale proibito. È successo a Fuorni, dove invece di utilizzare i consueti nascondigli fantasiosi e i veloci passaggi di mano durante i colloqui, si è provato a far entrare la droga nella casa circondariale attraverso un drone.
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