Napoli, giudice corrotto: pastiere e bottiglie di vino in cambio di un favore

Il magistrato era in grado di sospendere o rimandare processi penali e di ordinare il dissequestro di beni sottratti alla criminalità organizzata

Napoli, giudice corrotto: pastiere e bottiglie di vino in cambio di un favore

Per il giudice di Napoli anche pastiere e bottiglie di vino. C'erano anche questi tra i metodi di corruzione usati per influenzare la toga che faceva pendere i processi penali in favore degli imputati.

Lo scrive il gip di Roma, nelle 44 pagine di ordinanza di custodia cautelare, grazie alla quale sono finite in manette 5 persone, tra cui anche il giudice Alberto Capuano, accusate di traffico di influenze illecite, tentata estorsione, favoreggiamento personale, corruzione per esercizio della funzione e corruzione in atti giudiziari. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il gruppo aveva la capacità anche di "sospendere procedure esecutive penali e ritardare verifiche dei crediti fallimentari, provocare la scarcerazione di detenuti ed il dissequestro dei beni di importanti esponenti della criminalità organizzata fino ad estendere la propria influenza sul concorso in magistratura, il cui esito è stato distorto a favore di una candidata, figlia di uno degli appartenenti al gruppo degli indagati".

In cambio dei favori, che offriva a chiunque volesse approfittarne, però, il giudice chiedava ricompense. Ma non si tratta solamente di somme in denaro.

Il magistrato di Napoli, infatti, era pronto ad accettare anche biglietti aerei, lavori di ristrutturazione, pacchetti vacanze in Colombia a prezzi di favori e tessere gratis per stabilimenti balneari, così da assicurarsi le vacanze. Ma non solo. Il giudice, infatti, si accontentava di molto meno: in tribunale, spesso arrivavano anche pastiere e bottiglie di vino.

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