Torna "Rubacchio": "Merito nostro, non certo del sindaco"

A posizionare a sue spese l’albero di Natale, conosciuto con il triste nome di Rubacchio, è stato Antonio Barbaro, il proprietario della omonima e storica boutique. Il timore è che l’abete possa essere rubato come ormai avviene da anni

Torna "Rubacchio": "Merito nostro, non certo del sindaco"

"L’albero di Natale nella Galleria Umberto è un regalo alla città da parte del signor Antonio, il Comune non ha fatto nulla". È piuttosto diretto un giovane dipendente della storica e famosa boutique “Antonio Barbaro” che da decenni è uno dei marchi più famosi del capoluogo partenopeo e sinonimo di eleganza e classe.

In effetti, come si può notare sui rami del grande abete troneggia un cartello che dimostra il bel gesto di Antonio fatto con il cuore e con l’intento di regalare all’intero ambiente la deliziosa e magica atmosfera natalizia. L’albero in questione è l’ormai famoso Rubacchio. L’appellativo non è casuale ma è dovuto al fatto che ogni anno bande di giovani teppisti si divertono a rubarlo. Forse, quest’ultimi agiscono per una inutile quanto illegale sfida verso le istituzioni.

I raid avvengono di notte quando i controlli diminuiscono, i negozi chiudono e le vie si svuotano. È in quel momento di apparente calma che entrano in scena gli adolescenti che, molto spesso, arrivano dai vicini Quartieri Spagnoli. In questa zona di Napoli, infatti, è viva la tradizione dei falò di Sant'Antonio del 17 gennaio. E la legna dell’albero di Natale può far comodo per un bel fuoco.

Ieri mattina su Facebook era circolata la notizia che l’abete installato qualche giorno prima era già sparito dopo un raid di ignoti. Fortunatamente, la news si era rivelata una bufala. Ma in molti ci hanno creduto. Proprio perché ormai il furto di Rubacchio o il suo danneggiamento è una triste tradizione che si ripete da anni. Soprattutto perché di notte nella Galleria ci sono pochi controlli e tutti possono entrare in quanto non ci sono cancelli.

Non si sa chi ha lanciato la falsa notizia e neanche il perché. Forse era uno scherzo oppure una sorta di gesto scaramantico effettuato per scongiurarne il furto. Del resto, siamo sempre a Napoli e la superstizione in città è forte. Sia come sia, l’importante è che Rubacchio sia ancora al suo posto, a pochi passi dalla celebre piazza del Plebiscito.

Imponente sì, ma l’albero ancora spoglio di luci. Come afferma Rita, che lavora con passione nella boutique "Antonio Barbaro" da 25 anni, le lampadine saranno posizionate sicuramente prima dell’Immacolata. Nel frattempo sui suoi rami già ci sono numerosi biglietti con i messaggi e i desideri più vari scritti da grandi e piccini. Qualcuno chiede la vittoria del Napoli in Champions. Altri, invece, hanno pensieri più nobili e si augurano una casa per tutti i senza fissa dimora o la pace nel mondo. C'è anche chi ironizza sul possibile triste destino dello stesso abete.

Rubacchio quando sarà ricoperto di luci di sicuro donerà un’atmosfera di dolcezza e di magia alla Galleria. Ma già ora è una meta imperdibile per i cittadini e per i turisti in visita nel capoluogo campano. Anche in questo primo freddo pomeriggio di fine autunno molte persone si avvicinano per lasciare il proprio messaggio sui rami o per farsi un selfie. Del resto, anche questa è la missione di Rubacchio. Unire le persone, rallegrare l’ambiente e dare serenità a chi lo ammira.

Nonostante la possibilità che qualche malintenzionato agisca per portarselo via l’albero di Natale è lì. Non installare l’abete sarebbe stato un segno di sconfitta, una sorta di resa dinnanzi alla prepotenza dei balori. Rita e gli altri suoi colleghi della boutique hanno un desiderio: la maggiore sicurezza in Galleria. Perché la sera lì è pericoloso passeggiare o fermarsi per un caffè. Terra di nessuno. Allo stesso tempo, per la dipendete l’albero è anche un simbolo di speranza. Speranza che possa finire il degrado che attanaglia l’area. "Per noi la sua presenza importante e di buon augurio come il tradizionale brindisi che facciamo ogni anno".

Per vedere Rubacchio ci sono tante persone. Una ragazza legge, divertita, i biglietti presenti sui rami. Per la giovane, rubare l’albero è uno sfregio alla città. Un gesto brutto che idealmente distrugge anche i desideri di quanti portano i biglietti con i desideri. Dello steso avviso Ewa, giornalista polacca che da due anni è in Italia. Anche lei è incuriosita dalle lettere lasciate sull’abete. Una volta, racconta, aveva visto l’albero ma non si era fermata. Il giorno dopo si era presentata in Galleria ma dell’abete non c’era più traccia. "Perché lo fanno? ",si chiede con rammarico Ewa che afferma come questa sia una bella tradizione di Natale oltraggiata da chi non ha rispetto.

Un pensiero, questo, condiviso dalla stragrande maggioranza dei napoletani. Poi ci sono i moderni Grinch che si divertono a dissacrare uno dei simboli delle feste. Per chiedere informazioni anche al riguardo della sicurezza in Galleria, abbiamo provato a contattare il Comune. Tutto inutile. Il vice sindaco Enrico Panini per due volte non ha risposto al telefono e non ha replicato ad un sms inviatogli.

Non

resta che sperare. Tutti si augurano che quest’anno nessuno tocchi l’abete e i messaggi attaccati ai suoi rami. Il furto o il danneggiamento di Rubacchio è l’unica tradizione odiata dai napoletani che sperano non si rinnovi.

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