Dietro il pagamento di 200 euro erano disposti a infrangere tutte le regole dando in anticipo le risposte ai test di ingresso 2019 al corso di laurea magistrale in Scienze Motorie presso dell'Università Parthenope. È quanto contesta la Procura di Napoli ad un tecnico amministrativo della segreteria del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere e ad un collaboratore della segreteria del Dipartimento.
A Giuseppe Iazzetta e Giorgio Andinolfi (i due indagati) la Polizia postale di Napoli ha notificato una misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip su richiesta degli inquirenti che ipotizzano nei loro confronti il concorso in istigazione alla corruzione e l'accesso abusivo a un sistema informatico.
Per gli investigatori la coppia avrebbe contattato gli studenti (forse un centinaio come spiega FanPage) dopo aver recuperato i loro numeri di telefono dai database dell'Università. Le indagini, coordinate dal pm Henry John Woodcock, sono partire dopo la denuncia di uno studente, che era stato tra le persone contattate per quell'offerta. Il giovane, per nulla contento della proposta, si era rivolto a un docente. A questo punto la storia era stata portata all'attenzione del Rettore e, di conseguenza, alle forze dell'ordine.
In seguito alla denuncia, i test di ingresso erano stati bloccati e i quiz erano stati sostituiti. Resta da chiarire, però, il numero esatto di studenti a cui sono state passate le risposte e se i due indagati abbiano incassato del denaro per il "lavoro".
I messaggi
È il 22 ottobre del 2019, pochi giorni prima de test di selezione presso il Dipartimento di Scienze motorie. Come racconta il Corriere del Mezzogiorno il collaboratore dell'Università Parthenope manda un messaggio whatsapp ad uno studente: "Ciao, so che giovedì hai il test di Management. Un collaboratore stretto di un professore può passarteli, pagando ovviamente. Io faccio da tramite, se ti interessa fammi sapere". Il giovane rifiuta sdegnato: "Ovviamente non mi interessa, attenzione che sei da denuncia".
A colpire è anche la superficialità con cui vengono usati i propri telefoni privati, senza alcuna preoccupazione delle possibili conseguenze dei loro atti. Giovanni, uno degli otto studenti contattati, non solo rifiuta come faranno anche altri ma segnala tutto ad Andrea Soricelli, responsabile del Dipartimento. Quest’ultimo, a sua volta informa, il rettore Alberto Carotenuto che non perde tempo e sporge denuncia alla polizia postale.
Il gip
Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip ha scritto: "La strumentalizzazione da parte degli indagati della funzione pubblica per illecite finalità di lucro, la sfrontatezza con cui si sono approcciati agli studenti, l'assoluta naturalezza con cui sono state violate le regole, l'inesistenza di qualunque freno o impedimento anche a seguito della minaccia di essere denunciati sono circostanze indicative di personalità allarmanti, fortemente spregiudicate ed abitualmente aduse alla violazione delle regole per il soddisfacimento di interessi egoistici".
Di qui la necessità di disporne l’arresto dei due, sia pure a casa dal momento che si tratta di persone incensurate. L’Università Parthenope, hanno sottolineato gli inquirenti, ha sempre dato la più totale collaborazione alle indagini.
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