Sono state demolite questa mattina le ultime baracche del campo rom di Acerra ancora in piedi. Le operazioni di smantellamento della capanne erano iniziate nelle scorse settimane. Gli occupanti dell’insediamento abusivo sapevano da tempo che dovevano abbandonare quei terreni di proprietà privata situati in località Candelara. Un paio di mesi fa già avevano tra le mani l’ordinanza sindacale con cui il Comune di Acerra imponeva, a loro e ai proprietari, di abbattere le baracche e ripristinare lo stato dei luoghi entro i primi giorni di gennaio scorso. E oggi, con il ritorno delle ruspe, gli ultimi abitanti rimasti nel campo hanno dovuto abbandonare l’unica possibilità di riparo che avevano.
Erano in una trentina a vivere nell’accampamento, dove siamo entrati nei mesi scorsi, riuscendo a documentare le condizioni di vita degli occupanti. Qualche nucleo familiare aveva riferito di essere in quella baraccopoli da almeno 30 anni. Vivevano tra ammassi di rifiuti di ogni genere, che avevano ammesso di sversare loro, ma che alimentavano anche i passanti. Dei rifiuti li bruciavano nelle stufette, per riscaldarsi e preparare qualcosa da mangiare. Vicino al fuoco si vedevano anche bombole di gas.
Il campo non era dotato di servizi igienici. L’acqua andavano a raccoglierla altrove con delle grosse taniche. La situazione igienico-sanitaria era pessima. E in quel posto ci vivevano decine di bambini, che oggi sono per strada, senza una soluzione abitativa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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