E anche quest'anno hanno vinto i presepi: sono dodici milioni, contro gli undici milioni di alberi di Natale. Sotto a tutti comunque c'era un regalo. Anzi, duecento milioni di pacchi dono, per i quali gli italiani hanno speso più di un miliardo di euro. Settimana record pure per i messaggi: tra sms, mms, telefonate, contatti web, social network, e-mail e chat, in questi giorni sono partiti, si calcola, oltre due miliardi e 200 milioni di auguri.
Una cuccagna, nonostante la crisi, soprattutto per i più piccoli: infatti, visto il progressivo aumento della vita media, i nonni sono in aumento. Quanto alle scelte, i regali tecnologici ha sbaragliato quelli tradizionali, 62 per cento contro 38. Ma Santa Klaus ha comunque fatto registrate una riduzione del valore dei doni del quindici per cento. Gran parte dei soldi, qualcosa come 550 milioni di euro, sono stati spesi per oggetti molto personali: vestiti, profumi cravatte, foulard, ma anche tanta biancheria intima.
A Natale tutti severamente in famiglia, solo un italiano su otto ha passato la mezzanotte lontano da casa: metà dai parenti, un quarto in montagna montagna, il resto in città d'arte o all'estero. Cenone magro come vuole la tradizione, con menu a base di pesce, con una spesa media di poco superiore ai cento euro famiglia. Fiumi di vino e spumanti, quindici milioni di bottiglie per un costo di 1,6 miliardi. E a Santo Stefano si replica, con avanzi e altri manicaretti. Secondo una ricerca di Telefono blu, tra prazi e viaggi due terzi delle tredicesime sono già andati in fumo.
Grande anche la partecipazione ai riti religiosi, non sono di cristiani, grazie alla forte presenza di immigrati di culto ortodosso e delle tante chiese protestanti.
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