Mancano ormai pochi giorni al 25 aprile. E a quanto pare stanno aumentando anche le iniziative della sinistra volte a strumentalizzare politicamente la ricorrenza. La scorsa settimana la sindaca Pd di Marzabotto, Valentina Cuppi, aveva esternato l'intenzione di non invitare alle commemorazioni della strage di Monte Sole alcun esponente del governo Meloni, attaccando il presidente del Senato Ignazio La Russa e il presidente della Camera Lorenzo Fontana. E ieri, un ulteriore attacco in chiave politica ed ideologica a La Russa, al presidente del consiglio Giorgia Meloni e al centrodestra in generale è arrivato dalla sezione aretina del Partito Democratico. Il segretario "dem" di Arezzo, Matteo Bracciali, ha infatti lanciato accuse (non prive di aspetti propagandistici) in ordine sparso: innanzitutto ha accusato l'amministrazione comunale di centrodestra di non provvedere in maniera celere alla manutenzione dei cippi e delle lapidi che ricordano i partigiani aretini.
L'attacco strumentale al centrodestra e la gaffe della sinistra
Poi il Pd si è scagliato contro l'assenza delle "pietre di inciampo" sul territorio e si tratterebbe di fatto di un autogol, visto che i dem hanno "dimenticato" che negli ultimi settantacinque anni la città toscana è sempre stata governata dalla sinistra (eccezion fatta per i periodi che vanno dal 1999 al 2006 e dal 2015 ad oggi). E in quella che è parsa alla stregua di una polemica strumentale volta a riguadagnare consenso elettorale a livello locale, è infine stato coinvolto anche il governo nelle figure di Meloni e La Russa. "ll 25 aprile si avvicina e non sarà come tutti gli altri. Quello che è successo in questi mesi è solo il prologo di tutto quello a cui assisteremo nei prossimi anni - si legge nella nota surreale pubblicata dal Pd su Facebook e firmata da Bracciali -le parole del presidente del Senato La Russa sui nazisti del Battaglione Bozen e quelle del presidente del Meloni sulle Fosse Ardeatine sono l'inizio del tentativo di sostituzione della memoria del nostro Paese che nei prossimi anni sarà sistematico".
La strumentalizzazione del 25 aprile
Dichiarazioni nette quelle della sinistra, che contribuiscono a connotare ancor più politicamente il 25 aprile e a dividere il Paese durante una festa che dovrebbe invece unire. E il sospetto che si tratti di una rimostranza volta a fare propaganda politica sulla base di una ricorrenza che dovrebbe essere patrimonio di tutti gli italiani è rafforzato dalle successive parole dello stesso segretario: nel comunicato, ha invitato la cittadinanza non solo a partecipare, ma anche a "costituire un fronte politico largo". "È evidente che c’è bisogno di una grande mobilitazione al fianco delle associazioni che da sempre si adoperano affinché il nostro Paese non dimentichi il suo passato.
Dobbiamo costruire un fronte politico largo e che possa fronteggiare ogni tentativo di revisionismo storico - ha concluso Bracciali- il 25 aprile passerà ma ancora più importante è ciò che succederà dopo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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