Black mafia, crimini, "red notice": orrori e potere della nigeriana nella lista dei 100 latitanti più pericolosi

Arrestata in Nigeria nel 2022, Jeff Joy era a capo di una delle più potenti organazzazioni criminali al mondo. Questa mattina l'arrivo a Ciampino

L'arrivo all'aeroporto di Roma Ciampino della latitante nigeriana Jeff Joy
L'arrivo all'aeroporto di Roma Ciampino della latitante nigeriana Jeff Joy

È stata estradata in Italia Jeff Joy, 48enne nigeriana, una delle poche donne inserite nell'elenco dei cento latitanti pericolosi, la lista redatta dal Gruppo Integrato Interforze per la Ricerca dei Latitanti della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Esponente di spicco della black mafia, una delle più potenti associazioni criminali al mondo, era ricercata dal 2010 anche in campo internazionale. La super latitante, arrestata in Nigeria nel 2022, è stata condannata in via definitiva a tredici anni di reclusione per i reati di associazione per delinquere, riduzione in schiavitù, tratta di persone, sfruttamento della prostituzione. Questa mattina è approdata all'aeroporto di Roma Ciampino.

La leader della black mafia

A quanto risulta dalle indagini svolte tra il 2006 e il 2007 dalla Squadra Mobile di Ancona, Jeff Joy aveva un ruolo di primo piano nel favorire l'arrivo in Italia, Olanda e Spagna, di ragazze nigeriane che venivano avviate al business criminale della prostituzione con l'uso di violenze, vessazioni e minacce estese anche ai familiari rimasti nella terra d'origine. ll 4 giugno 2022, la latitante è stata arrestata in Nigeria dai servizi di intelligence locali - Department of State Services - in esecuzione della red notice (avviso diffuso dall'Interpol nd) emessa dall'Italia, al termine di un'intensa attività di ricerca svolta anche con missioni in Nigeria da parte di funzionari del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

L'estradizione in Italia

Jeff Joy è stata intercettata grazie alla collaborazione assicurata dall'Esperto per l'Immigrazione italiano in Nigeria, che ha sostenuto l'azione delle forze di polizia locali per individuare il luogo dove la donna viveva. L'estradizione della 48enne nigeriana, che rappresenta un unicum nei rapporti fra l'Italia e la Nigeria essendo il primo caso pilota nell'attuazione del Trattato di estradizione entrato in vigore nel 2020, è stata possibile grazie all'attività svolta dalla magistratura inquirente nigeriana e all'impulso dell'Ambasciatore italiano in Nigeria in collaborazione con il Ministero della Giustizia italiano. Come riporta l'Ansa, la procedura estradizionale era stata avviata subito dopo l'arresto della 48enne. Dopo aver superato un primo step, con la decisione favorevole emessa dal Giudice dell'Alta Corte Federale di Abuja-Nigeria, è seguita la conferma dell'autorità politica, resa ufficiale in occasione dell'incontro avvenuto del 10 febbraio scorso tra il Ministro della Giustizia nigeriano Abubakar Malami che ha informato l'Ambasciatore italiano Stefano De Leo della decisione di consegnare Jeff Joy alle autorità italiane.

Il crimine organizzato africano

La black mafia, per la sua pericolosità e la rete internazionale su cui opera, è considerata una delle organizzazioni criminali emergenti più potenti al mondo, tanto da essere oggetto di un monitoraggio capillare in ogni Paese da parte del Segretariato Generale Interpol. "L'Africa si conferma oggi un'area strategica per la ricerca latitanti e il contrasto al crimine organizzato", ha commentato a margine dell'operazione il prefetto Vittorio Rizzi, Direttore centrale della polizia criminale da cui dipende la cooperazione internazionale operativa di polizia.

"I Paesi africani in via di sviluppo rappresentano poi dei luoghi elettivi per il riciclaggio dei capitali illeciti della criminalità organizzata - ha concluso Rizzi - e l'Italia è impegnata a livello internazionale per agevolare, attraverso strumenti penali ed amministrativi, il tracciamento dei patrimoni illeciti delle mafie per il loro sequestro e confisca".

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