Il rialzo dei prezzi della benzina è stato senza alcun dubbio uno dei fattori che ha caratterizzato in maniera negativa l'ultimo Ferragosto, con gli italiani che hanno dovuto fare i conti con un'ulteriore impennata in seguito alla fiammata delle scorse settimane. A tal proposito la Guardia di Finanza ha intensificato i controlli sui prezzi dei carburanti "a tutela dei cittadini in materia di trasparenza dei prezzi". Nel frattempo il Codacons si muove contro possibili manovre speculative.
I controlli della Gdf sul caro benzina
L'azione delle Fiamme Gialle è in concomitanza con l'incremento dell'utenza stradale connesso all'esodo estivo, in relazione all'evolversi dello scenario di "alta volatilità che condiziona l'andamento del prezzo del carburante per autotrazione". Si parte dall'esposizione del cartello che indica il prezzo medio determinato su base regionale per gli impianti di distribuzione attivi sulla rete stradale ordinaria o nazionale per i punti di rifornimento che sono situati in ambito autostradale.
Sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza finiscono anche il rispetto degli obblighi fiscali, il regolare funzionamento delle pompe di benzina e la qualità dei prodotti venduti, senza dimenticare gli accertamenti di eventuali ipotesi "di condotte lesive della libera concorrenza". La Gdf sottolinea che i soggetti controllati "sono accuratamente preselezionati attraverso un'analisi di rischio sviluppata a livello centrale, dalla componente speciale del Corpo".
Sempre per quanto riguarda l'azione di controllo dei prezzi dei carburanti, dal primo agosto le Fiamme Gialle hanno eseguito 1.230 interventi e hanno rilevato 789 violazioni: nello specifico si tratta di 363 casi per la mancata esposizione dei prezzi e/o difformità da quelli praticati rispetto a quelli indicati; i restanti 426 riguardano invece l'inosservanza degli obblighi di comunicazione all'Osservaprezzi carburanti istituito presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le verifiche hanno portato a galla 325 casi di irregolarità nei confronti di 85 distributori operanti sulle autostrade e ben 1.145 impianti attivi sulla restante rete stradale.
La mossa del Codacons
Sullo sfondo, come riferito dall'Ansa, il Codacons ha annunciato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e ai comandi regionali della Guardia di Finanza. La mossa verrà intrapresa a stretto giro, sempre nell'ambito dei rialzi dei prezzi dei carburanti. In particolar modo è stato chiesto alla magistratura di intervenire sui rincari che si verificano in occasione delle partenze degli italiani, procedendo dunque all'apertura di un'indagine "tesa a verificare la possibile fattispecie di aggiotaggio".
"Vogliamo capire quale sia la causa dei repentini aumenti dei listini alla pompa e se vi siano possibili manovre speculative finalizzate ad alzare i prezzi in occasione degli spostamenti dei cittadini", ha affermato il presidente Carlo Rienzi.
Il Codacons si è appellato anche alle Fiamme gialle, sollecitandole a garantire controlli e sequestri nei confronti degli impianti che vendono la benzina in modalità self oltre i 2 euro al litro, "acquisendo le bolle di acquisto e tutta la documentazione utile a capire la definizione dei prezzi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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