I milanesi sono i più multati. "Sanzioni usate dai Comuni per guadagnare"

I milanesi sono i più multati. "Sanzioni usate dai Comuni per guadagnare"
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Solo nei primi 10 mesi dell’anno gli italiani hanno sborsato in multe 1,3 miliardi di euro. Tutti incassi incamerati dagli enti locali - leggi «Comuni» - che ingrassano i loro bilanci grazie alle sanzioni stradali. Il record è dei lombardi (con ben 324 milioni di euro) che distanziano gli automobilisti del Lazio di parecchie lunghezze (con poco più di 130 milioni). A contribuire sono soprattutto (ci dobbiamo sorprendere?) i milanesi, che contribuiscono quasi per la metà rispetto a tutta la Lombardia. Non solo. Sono i più sanzionati fra tutti gli italiani, e quelli che pagano quanto intere regioni. Cioè, Milano con i suoi quasi 129 milioni di euro versati, paga quanto l’intero Lazio (poco più di 130 milioni), o tutta la Toscana (128 milioni), l’Emilia Romagna (129 milioni) o tutti i piemontesi (128 milioni). Inutile, quindi il confronto con le città: basti pensare che al secondo posto troviamo Roma che si ferma a 88 milioni di euro, se scendiamo al terzo posto ci sono i torinesi (43 milioni) e i fiorentini che non arrivano a 30 milioni di euro.

A fare i conti ci ha pensato il Codacons che ha analizzato i proventi dei comuni italiani derivanti da violazioni stradali, fino al 17 ottobre. Fanalino di coda il Molise con appena 1,4 milioni di euro nel periodo considerato.

Quello che fa la differenza è infatti anche abitare in una grande città o in un paesino. I dati infatti confermano che nelle metropoli per gli automobilisti la vita è più dura. Sul complesso delle multe, i piccoli comuni detengono una quota di proventi del 12,8%, mentre quasi un terzo delle entrate (il 31,7%) è garantito dalle grandi città.

Se si analizza però l’andamento delle sanzioni rapportato al numero di residenti in ciascuna regione, si scopre che i cittadini che pagano più multe sono quelli della Liguria: qui il valore pro-capite delle sanzioni stradali si attesta a 40,1 euro. Al secondo posto la Toscana con una media di 34,9 euro a residente, seguita dalla Lombardia con 32,3 euro pro-capite. Andamento del tutto diverso nelle regioni del sud Italia: il Molise chiude la classifica con un importo medio delle multe stradali pari ad appena 4,9 euro a cittadino residente, 8,9 euro Calabria e Sardegna, poco più di 9 euro la Sicilia.

«Siamo da sempre favorevoli a colpire con la massima severità chi viola le regole e mette a rischio la sicurezza, ma mentre si parla di riforma del Codice della strada e si attende di vedere gli effetti della rivoluzione autovelox voluta dal Ministro Salvini, le multe continuano a rappresentare una immensa fonte di guadagno per gli enti locali – afferma il presidente Carlo Rienzi – Tuttavia, se da un lato crescono gli incassi dei Comuni garantiti dalle sanzioni stradali, dall’altro la trasparenza circa l’utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni locali non solo non aumenta, ma sembra addirittura ostacolata». Insomma, che fine fanno questi soldi? Come vengono investiti? Dove i Comuni li indirizzano. Il riferimento «è al famoso “Osservatorio sulle multe stradali” del Mit introdotto dal decreto legge P.a.

bis del 2023 che sarebbe dovuto entrare in funzione già lo scorso anno, con il compito di realizzare una relazione annuale “contenente in particolare i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell'utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell'uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità”. Di tale Osservatorio non si sa più nulla, un grave ed ingiustificato ritardo a danno dei cittadini sul quale il Ministro Salvini farebbe bene a dare spiegazioni agli italiani» conclude Rienzi.

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