"Li prepariamo alla lotta per restare". Così la Ong tedesca rilancia la sfida all'Italia

Quattro giorni a disposizione, il tempo di raggiungere La Spezia, per i tedeschi di Sea-Watch per istruire i migranti a ottenere il permesso di restare in Italia

"Li prepariamo alla lotta per restare". Così la Ong tedesca rilancia la sfida all'Italia
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La nave tedesca Sea-Watch 5, dopo aver augurato "tutto il male possibile" a Giorgia Meloni e Matteo Piantedosi, è tornata in mare per una nuova missione nel Mediterraneo centrale, dove ha recuperato poco più di 150 migranti. Visto che si tratta di una nave di grandi dimensioni, abile a navigare per giorni, e in considerazione delle buone condizioni climatiche che sono previste nei prossimi giorni, le autorità italiane hanno deciso di assegnare alla Ong tedesca il porto di La Spezia. Un modo per alleggerire le altre regioni e "usare" per lo sbarco un porto distante e poco impiegato per questo genere di sbarchi. Ovviamente, le critiche di Sea-Watch si sprecano per la decisione italiana, legittima in base al diritto, che non piace ai tedeschi che, ogni volta che non viene loro assegnato un porto in Sicilia. Ma stavolta la Ong va oltre e lancia la sfida, l'ennesima, al nostro Paese, che usa i migranti come leva contro il governo Meloni e gli italiani.

"Ieri abbiamo salvato 156 persone in pericolo in mare. Le autorità italiane ci hanno assegnato il porto di La Spezia, distante oltre 1000 km e quasi 4 giorni di viaggio. Lo sappiamo: l'assegnazione dei porti è puro imbroglio e parte di un gioco politico per tenerci fuori dalla zona di ricerca e salvataggio", dichiarano i tedeschi. Dichiarazioni che non stupiscono, sempre uguali da parte di chi vorrebbe imporre il proprio pensiero nel nostro Paese, cercando l'appoggio dell'opinione popolare che, però, è sempre meno consistente. Parlano di "imbroglio", ma è semplicemente la legge, quella che a loro non piace e che loro disgustano tanto ma che nel mondo civile è l'espressione della democrazia. Ma al di là di questo, che rappresenta sempre il solito adagio da parte delle Ong, c'è un'altra dichiarazione sulla quale è importante puntare l'attenzione e che dimostra quali siano gli obiettivi di queste organizzazioni.

"Siamo sollevati che i nostri ospiti siano ora sani e salvi a bordo e che coloro che erano in condizioni critiche si stiano lentamente riprendendo. Utilizzeremo i prossimi giorni insieme a bordo per prepararli alla lotta per il diritto di restare qui", scrive Sea-Watch. L'ultima parte di questo messaggio è piuttosto chiaro, perché svela l'intento della Ong di indottrinare e istruire i migranti per cercare di ottenere il diritto di asilo nel nostro Paese. Intanto i migranti, tutti, fanno richiesta di asilo: non hanno con loro i documenti, pertanto potrebbero dichiararsi provenienti da un qualsiasi Paese e risulta complicato per le autorità effettuare le verifiche.

C'è poi il nodo dei minori, perché la maggior parte sono "sedicenti", ossia si dichiarano tali, 16 o 17enni, e per la legge italiana nel caso in cui non sia possibile determinare l'età esatta si presume la minore età. D'altronde, sono spesso stati trovati documenti che testimoniano la volontà delle Ong di istruire i migranti.

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