"Dopo molti Natali festeggiati tra addobbi e regali, dopo tanto consumismo che ha avvolto il mistero che celebriamo, c'è un rischio: sappiamo tante cose sul Natale, ma ne scordiamo il significato". Inizia così l'omelia della Messa di Natale di Papa Francesco, arrivato in sedia a rotelle nella Basilica Vaticana. "Penso soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizia. Ma Gesù viene proprio lì, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto", ha aggiunto.
Il vero senso del Natale
Il Santo Padre ha invitato i fedeli a riscoprire la vera essenza del Natale, il cui significato si trova dietro gli addobbi, i regali e il consumismo. Come fare? "Il Vangelo della nascita di Gesù sembra scritto proprio per questo: per prenderci per mano e riportarci lì dove Dio vuole", ha spiegato Francesco.
Il Papa ha fatto notare che il Vangelo "inizia con una situazione simile alla nostra: tutti sono presi e indaffarati per un importante evento da celebrare, il grande censimento, che richiedeva molti preparativi. In tal senso, il clima di allora era simile a quello che ci avvolge oggi a Natale. Ma da quello scenario mondano il racconto del Vangelo prende le distanze".
Ecco quindi che è fondamentale volgere lo sguardo alla mangiatoia. "Per ritrovare il senso del Natale, bisogna guardare lì", ha ribadito. E questo perché è il segno, non casuale, con cui Cristo "entra nella scena del mondo". "E il manifesto con cui si presenta, il modo in cui Dio nasce nella storia per far rinascere la storia. Che cosa ci vuole dire dunque attraverso la mangiatoia? Almeno tre cose: vicinanza, povertà e concretezza".
Il Santo Padre ha si è soffermato sulla mangiatoia, dove è nato Gesù, e ha sottolineato che "serve a portare il cibo vicino alla bocca e a consumarlo più in fretta. Essa può così simboleggiare un aspetto dell'umanità: la voracità nel consumare. Perché, mentre gli animali nella stalla consumano cibo, gli uomini nel mondo, affamati di potere e di denaro, consumano pure i loro vicini, i loro fratelli. Quante guerre!".
I bambini divorati dalle guerre
La Basilica di San Pietro è piena, e non era così affollata dai tempi precedenti la pandemia di Covid-19. Secondo la Santa Sede ci sono 7.000 fedeli presenti nella struttura, anche se moltissime altre persone, circa 3.000, seguono la celebrazione della Santa Messa della Notte nella Solennità del Natale del Signore 2022 da Piazza San Pietro, attraverso i maxischermi. La Messa è inoltre trasmessa in mondovisione nei cinque continenti per una copertura totale.
Il Papa ha dunque rivolto il suo pensiero ai bambini, specialmente a quelli che vivono nelle guerre. "Anche in questo Natale un'umanità insaziabile di soldi, potere e piacere non fa posto, come fu per Gesù, ai più piccoli, a tanti nascituri, poveri, dimenticati. Penso soprattutto ai bambini divorati da guerre, povertà e ingiustizia. Ma Gesù viene proprio lì, bambino nella mangiatoia dello scarto e del rifiuto. In Lui, bambino di Betlemme, c'è ogni bambino. E c'è l'invito a guardare la vita, la politica e la storia con gli occhi dei bambini", ha detto.
Il Papa e l'importanza della carità
"Non è veramente Natale senza i poveri. Senza di loro si festeggia il Natale, ma non quello di Gesù. Fratelli, sorelle, a Natale Dio è povero: rinasca la carità", ha affermato Papa Francesco. "Lui, che si mette a nudo nella mangiatoia e si metterà a nudo sulla croce, ci chiede verità, di andare alla nuda realtà delle cose, di deporre ai piedi della mangiatoia scuse, giustificazioni e ipocrisie. Lui, che è stato teneramente avvolto in fasce da Maria, vuole che ci rivestiamo di amore. Dio non vuole apparenza, ma concretezza", ha proseguito il Papa. "Non lasciamo passare questo Natale - è l'appello di Francesco - senza fare qualcosa di buono, nel suo nome facciamo rinascere un pò di speranza in chi l'ha smarrita".
L'invito è a non dimenticare i poveri. "La povera mangiatoia - ha evidenziato Bergoglio - fa emergere le vere ricchezze della vita: non il denaro e il potere, ma le relazioni e le persone. E la prima persona, la prima ricchezza, è Gesù". Poi il Papa pone un interrogativo ai fedeli presenti nella Basilica Vaticana: "Ma noi vogliamo stare al suo fianco? Ci avviciniamo a Lui, amiamo la sua povertà? O preferiamo rimanere comodi nei nostri interessi?".
La risposta è essenziale perchè, spiega Francesco, "siamo chiamati a essere una Chiesa che adora Gesù povero e serve Gesù nei poveri".
Poi cita monsignor Romero: "La Chiesa appoggia e benedice gli sforzi per trasformare le strutture di ingiustizia e mette soltanto una condizione: che le trasformazioni sociali, economiche e politiche ridondino in autentico beneficio per i poveri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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