Maltempo in Toscana, parte lo scaricabarile a sinistra

L'idea degli amministratori locali è di cambiare il sistema di monitoraggio del meteo. Alla fine, ad avere la responsabilità della sicurezza della popolazione sono proprio i primi cittadini che non ci stanno a diventare i capri espiatori

Maltempo in Toscana, parte lo scaricabarile a sinistra
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Non solo disagi e sofferenza per le popolazioni della Toscana colpite dall'ondata anomala di maltempo. Dopo il disastro idrogeologico imperversano le polemiche sul sistema di prevenzione, l'ormai arcinota allerta meteo che differenzia il livello di rischio con i colori giallo, arancione e rosso. La protezione civile regionale, nelle ore precedenti alle bombe d'acqua che hanno creato danni anche nell'area nord occidentale della Toscana, in particolare nelle province di Massa-Carrara e Lucca, aveva emanato l'allerta meteo arancione. Una previsione che, poi, si è rivelata errata, poiché le esondazioni dei fiumi hanno interessato soprattutto queste zone.

Le lamentele del sindaco di Prato

Tra i primi a polemizzare per il cattivo funzionamento del sistema di allerta meteo è stato il sindaco di Prato Matteo Biffoni, il quale ha espresso tutta la sua rabbia in un'intervista al Corriere Fiorentino. "L’allerta doveva essere rossa - ha dichiarato il primo cittadino -. Noi a Prato avevamo l’allerta gialla per pericolo di pioggia e arancione per l’idraulico. Il problema è che era rosso, anzi rossissimo. Come Comune non avevamo disposto la chiusura delle scuole perché con l’allerta arancione non l’abbiamo mai chiuse. L’ho disposta poi dopo, nel pomeriggio, quando ho visto che il livello dell’acqua era fuori portata". Biffoni non è l'unico a pensarla in questo modo, altri amministratori locali sono sulla stessa lunghezza d'onda, ma è stato il sindaco di Prato a metterci la faccia provocando l'immediata reazione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

La posizione della Regione

Come nel classico gioco a scaricabarile, Giani ha precisato che a decidere il colore dell'allerta meteo non è il presidente della Regione, ma i tecnici esperti."Ho fiducia in loro - ha detto il governatore - se hanno dato quel tipo di allarme, arancione, è perché le condizioni atmosferiche presentavano l’allarme arancione". In realtà, tutti si aspettavano un peggioramento delle condizioni metereologiche nell'area della Lucchesia, invece le bombe d'acqua più copiose sono cadute sulla valle dell'Arno e del Bisenzio. Nonostante ciò, il presidente Giani ha sottolineato come l'intervento tempestivo della protezione civile ha permesso di evitare il peggio. Le parole del governatore, però, non bastano ai sindaci e, ancora una volta, a rispondere a Giani è stato il primo cittadino di Prato.

Cambiare il sistema di monitoraggio

L'idea degli amministratori locali è di cambiare il sistema di monitoraggio del meteo. Alla fine, ad avere la responsabilità della sicurezza della popolazione sono proprio i sindaci che non ci stanno a diventare i capri espiatori. "Mettiamoci attorno a un tavolo e discutiamone - ha affermato Biffoni - non ce l’ho col governatore Giani o con i tecnici, ma con un sistema fallibile". Attualmente è la sala operativa della protezione civile regionale a dare la comunicazione dell'allerta per il maltempo che, a sua volta, fa riferimento alle informative dei centri funzionali di Roma.

Per definire il colore dell'allerta si segue il modello globale europeo, sulla base di calcoli matematici molto sofisticati, ma non infallibili. Ecco perché, secondo i sindaci, andrebbero studiati altri sistemi, più moderni, per evitare ulteriori catastrofi naturali.

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