Funerali Messina Denaro, la salma arriva nel cimitero di Castelvetrano

L’auto con la bara di Matteo Messina Denaro si è diretta al cimitero senza attraversare il paese. A seguirla alcuni parenti del boss. Non ci saranno funerali religiosi

Funerali Messina Denaro, la salma arriva nel cimitero di Castelvetrano
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Il feretro di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra morto lo scorso lunedì a L'Aquila, è arrivato per la tumulazione nel cimitero di Castelvetrano, in provincia di Trapani.

L’auto con la bara, così come stabilito dalla questura di Trapani, non ha attraversato il piccolo paese siciliano. La vettura ha, infatti, raggiunto direttamente il camposanto, per l’occasione presidiato da decine di uomini delle forze dell’ordine che tengono lontani i giornalisti, seguita a piedi da alcuni parenti del defunto. Tra questi, vi erano le sorelle Bice e Giovanna e la nipote Lorenza Guttadauro, che era anche la sua legale e ha curato tutti gli aspetti burocratici legati al trasferimento della salma dalla città abruzzese.

Presenti anche la figlia Lorenza Alagna, che qualche tempo fa ha chiesto di potere prendere il cognome del padre, e Salvatore Messina Denaro, fratello del boss mafioso. Quest’ultimo si è presentato al cimitero con un mazzo di fiori. L'uomo ha seguito a piedi il carro funebre con una mano appoggiata al vetro. Dopo l'ingresso della salma il cimitero è stato immediatamente chiuso.

Il feretro era partito dall'Aquila nella serata di ieri dopo l'autopsia (durata circa 5 ore) eseguita nell'ospedale abruzzese, su ordine delle procure dell'Aquila e di Palermo. Un viaggio di circa 11 ore che si è concluso all’alba di oggi. Il carro funebre ha lasciato l'ospedale "San Salvatore" dell'Aquila scortato da un ingente numero di forze dell'ordine, tra cui anche militari dell'esercito. L'auto, scortata dalla polizia, ha percorso l'A29 Palermo-Mazara del Vallo, uscendo dallo svincolo di Campobello di Mazara per evitare che il corteo passasse dal centro del paese.

Non sono previsti funerali religiosi. Su questo punto il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella, ieri era stato chiaro: "In questo momento noi come Chiesa stiamo dalle parti delle vittime, stiamo dalla parte della giustizia, perché le persone che hanno subìto ogni forma di violenza atroce, fatta di morte, possano sentirsi accompagnati da processi urgenti che la società civile, forze dell'ordine, magistratura ma anche la comunità scolastica ed ecclesiastica deve avviare, per liberare questo territorio dalla cultura della sopraffazione, della prepotenza, della logica del più forte".

Non è prevista neanche la benedizione di un sacerdote.

In un pizzino, infatti, il boss aveva espresso la volontà di rifiutare le esequie religiose. La salma verrà tumulata nella cappella di famiglia. Qui si trova anche il padre, anche lui mafioso, Francesco Messina Denaro.

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