Spari alla prof, condotta rivista: 6 e 7 agli studenti. Perché verranno promossi

Voto in condotta abbassato ma nessuna bocciatura per gli studenti che hanno colpito con i pallini la professoressa durante la lezione

Spari alla prof, condotta rivista: 6 e 7 agli studenti. Perché verranno promossi
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Dopo il giusto clamore suscitato dalla promozione, addirittura col 9 e con l'8 in condotta, dei due studenti che alcuni mesi fa hanno sparato pallini con pistole giocattolo contro la professoressa durante l'ora di lezione, la scuola ha cercato di porre rimedio. Il caso dell'istituto superiore di Rovigo dove si sono svolti i fatti è arrivato fino al ministero dell'Istruzione, tanto da indignare perfino il ministro. Inevitabile la richiesta di un approfondimento da parte di Giuseppe Valditara, che ha mandato gli ispettori e chiesto le motivazioni di un voto in condotta così alto. Ora, su indicazione del preside, è stato riunito il consiglio di classe ma poco è cambiato: i ragazzi verranno promossi con solo il voto in condotta ribassato.

Infatti, i quattro ragazzi coinvolti nel caso sono stati promossi alla classe successiva con un 7 e tre 6 in condotta. Oltre a sparare pallini contro la prof, comportamento quanto mai disdicevole e contrario a qualunque regolamento, ripresero tutto e pubblicarono i video online. E intanto, mentre i video diventavano virali sui social, l'insegnante rischiava di perdere la vista . Nessuna bocciatura per gli studenti, in quanto pare che la loro media scolastica fosse buona e non giustificativa di una bocciatura. Se si paragona quanto accaduto nella scuola di Rovigo con il maturando che, scoperto a copiare dal cellulare durante l'esame, è stato allontanato e bocciato, quindi costretto a ripetere l'anno, è evidente che ci siano delle procedure da rivedere.

Il ministro Valditara, partecipando al X congresso Confsal, ha chiarito che a breve verrà varato un pacchetto di misure che sostituirà le sospensioni scolastiche con lavori socialmente utili e attività varie di recupero. Ma, soprattutto, ha dichiarato che vuole dare più valore al voto in condotta. Un tempo, un 7 in condotta era sinonimo di bocciatura oggi, invece, è un voto che fa media e che non è più così rilevante nella determinazione della promozione o bocciatura.

"Un voto in condotta inferiore alla sufficienza, ovvero al 6, determina la non ammissione alla classe successiva o agli esami di Stato.

Lo stesso 7 - che viene attribuito agli studenti che hanno dimostrato comportamenti poco corretti nei confronti dei professori, dei compagni e del personale della scuola, sono stati ripresi ed hanno ricevuto note disciplinari o sono stati spesso assenti - non comporta la bocciatura, come ha ribadito due anni fa una sentenza del Consiglio di Stato, ma le cose potrebbero cambiare", ha spiegato il ministro.

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