Aveva rimediato nei mesi scorsi una maxi-multa da 845 euro (oltre alla sospensione della patente di guida) dopo esser stato immortalato dall'autovelox mentre sfrecciava a 255 km/h in autostrada, in un punto in cui il limite di velocità era invece stato fissato a 130 km/h. L'apparecchio in questione non era tuttavia omologato, pur essendo stato approvato. E nelle scorse ore il prefetto di Novara ha così annullato il verbale in questione, accogliendo così il ricorso che aveva presentato l'utente sanzionato. Protagonista della vicenda che arriva dalla provincia novarese è un automobilista che si è dunque visto restituire la patente di guida, a dispetto della violazione accertata. Stando a quanto riportato oggi dalla stampa piemontese, il mancato rispetto dei limiti di velocità era stato accertato lo scorso maggio da un rilevatore piazzato sull'autostrada A26 Voltri/Sempione, in corrispondenza del territorio di Sillavengo (una realtà comunale dell'hinterland novarese).
Il velox ha a quanto pare rilevato come il conducente del mezzo in questione stesse procedendo ad una velocità di oltre 100 km/h superiore al limite previsto. E quest'ultimo si era successivamente visto recapitare a casa una vera e propria "stangata": sospensione della patente da sei a dodici mesi, oltre ad una maxi-sanzione di oltre 800 euro. L'automobilista, a seguito di quanto accaduto, aveva ad ogni modo deciso di affidarsi ad un avvocato per presentare ricorso presso la prefettura di Novara, anche alla luce degli ultimi sviluppi normativi. Il legale ha evidenziato in particolare come l’apparecchio utilizzato dalla polizia stradale per rilevare eventuali violazioni al Codice della Strada in quel tratto di autostrada fosse stato solo “approvato” e non “omologato” per legge.
E l'intuizione si è con il senno di poi rivelata vincente: il prefetto, a quel punto, ha confermato l’illegittimità della misurazione effettuata poiché, secondo la giurisprudenza prevalente della Cassazione, solo le rilevazioni effettuate con apparecchi omologati possono considerarsi effettivamente valide. Il verdetto della prefettura è arrivato ieri: contravvenzione annullata e patente restituita al conducente.
"Il ricorso è stato proposto nel solco della giurisprudenza della Cassazione, ormai prevalente - le parole dell'avvocato Gabriele Pipicelli, riportate da Today - che ben osserva come un apparato semplicemente approvato non è da considerarsi "omologato" e solo le misurazioni fatte con quest'ultimo sono legittime. Il prefetto non ha potuto far altro che prendere atto che in questo caso l'apparecchio utilizzato dalla polizia stradale era solo "approvato", annullando il verbale e quindi tutte le sanzioni collegate".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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