“Tolleranza zero”. Decine di casseforti abbandonate nel campo rom di Milano

Il sopralluogo di Silvia Sardone in via Monte Bisbino ha portato a nuove minacce per l'europarlamentare, che non demorde nella sua battaglia di legalità

“Tolleranza zero”. Decine di casseforti abbandonate nel campo rom di Milano
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Il campo nomadi di via Monte Bisbino è uno dei più problematici di Milano. Solo poche settimane fa, infatti, qui è stata aggredita con una sassaiola l'onorevole europeo Silvia Sardone mentre era impegnata in una ricognizione del campo insieme alla troupe giornalistica del programma Fuori dal coro. Anche a seguito di quell'azione, che avrebbe potuto avere gravissime conseguenze, nei giorni successivi è stato effettuato un blitz da parte delle forze dell'ordine, che ha portato a 80 identificazioni e all'approfondimento della posizione di due marocchini, probabilmente irregolari. Nelle scorse ore, Sardone ha fatto ritorno in quel campo per un altro sopralluogo e le sorprese non sono mancate.

"Sono tornata in via Monte Bisbino, dopo il blitz delle forze dell’ordine che ha consentito di staccare gli allacci abusivi, e ho contato una decina di casseforti abbandonate nel torrente imputridito a due passi dal campo rom irregolare su cui il Pd continua a chiudere gli occhi", ha denunciato l'europarlamentare della Lega davanti all'ennesimo fronte del degrado che il Comune finge di non vedere in nome di quell'ideologia buonista che impone l'accoglienza a tutti i costi, senza considerarne le conseguenze. Quelle casseforti è facile capire perché siano finite in quel fiume, come spiega la stessa Sardone: "Con ogni probabilità si tratta dei relitti frutto dei colpi in appartamento di cui parecchi abitanti sono specialisti, come emerso da diverse indagini di polizia".

Davanti a evidenze come queste, è necessario che il Comune e la giunta la smettano di inseguire falsi miti e inizino finalmente a guardare in faccia la realtà, il che significa anche agire e intervenire in queste situazioni. Il campo rom di via Monte Bisbino, come spiega Sardone, va immediatamente chiuso anche perché, proprio a causa del lassismo di questa sinistra, "è diventato un’oasi di illegalità senza eguali in città e non solo. I nomadi mi hanno accusata di essere la responsabile del distacco di corrente operato dagli agenti della Questura, tra nuovi insulti e minacce: è il segnale che siamo sulla strada giusta".

In attesa di una risposta concreta della giunta e del sindaco, quel campo continua a essere un luogo in cui regna incontrastata l'illegalità. Sul tema è intervenuto anche Stefano Pavesi, consigliere leghista in Municipio 8: "Premesso che la mia auto è stata presa di mira dai nomadi a colpi di chiave lungo tutta la fiancata, ribadisco per l’ennesima volta che Comune e Municipio 8 non possono più far finta di nulla in nome dell’accoglienza e dell’integrazione".

Quanto accaduto solo nelle ultime settimane dovrebbe essere di sprone per un intervento e invece si continua a far finta che tutto vada bene: "Cos'altro deve succedere prima che qualcuno decida di chiudere definitivamente questo campo rom abusivo? Stop buonismo, tolleranza zero".

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