Mentre ancora si dibatte sull’idoneità del guardrail che, in teoria, avrebbe dovuto impedire la caduta del bus dal cavalcavia di Mestre, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sposta l’attenzione sul motore elettrico del veicolo, riaccendendo lo scontro tra i sostenitori e i detrattori delle auto green.
“Ho sentito che i vigili del fuoco parlavano delle batterie che prendono fuoco più velocemente, più rapidamente di altre forme di alimentazione”, ha affermato il leader leghista all’evento per i vent’anni di Sky. “Questo non so se c’entri o non c’entri, lascio ai tecnici la risposta, ma in un momento in cui qualcuno dice tutto elettrico forse uno spunto di riflessione si deve fare”. La carcassa del bus è stata spostata in un luogo sicuro e i vigili del fuoco sono ancora al lavoro per impedire che le fiamme possa divampare di nuovo, evento comune nei veicoli a motore elettrico coinvolti in un incendio.
"Le batterie hanno preso fuoco con l'impatto", ha spiegato il comandante dei vigili di Venezia Mauro Luongo. "Purtroppo le batterie presentano una criticità quando sono calde, per questo le operazioni di rimozione sono state lunghe e complesse". Il procuratore di Mestre Bruno Cherchi ha confermato queste dichiarazioni, aggiungendo che "non risultano particolari fiamme o un incendio in senso tecnico del bus precipitato, ma che c'è stata una fuoriuscita di gas dalle batterie di litio su cui stiamo facendo accertamenti".
Il bus elettrico cinese
Il veicolo precipitato dal cavalcavia di Mestre è un modello E-12 della compagnia cinese Yutong, vero e proprio colosso del settore. Il bus ha propulsione esclusivamente elettrica e dispone di un'autonomia di 400 chilometri grazie ai 350 chilowatt forniti dai pacchi di batterie posizionati sul tetto, una posizione considerata sicura.
Sul sito, l'azienda di Pechino pone l'accento sui sistemi di prevenzione degli incidenti installati nei propri mezzi. In particolare, eventuali danni provocati da cortocircuiti delle batterie possono essere limitati grazie alla possibilità di disconnettere rapidamente i collegamenti guasti, anche in caso di sovraccarico esterno. Inoltre, i pacchi risultano essere protetti da una "struttura a sandwich" sviluppata dalla stessa Yutong, capace di resistere a temperature fino ai 1.300°C per due ore.
Le indagini sulla tragedia sono ancora in corso e dovranno verificare se le caratteristiche dell'E-12 esposte dal colosso cinese siano corrispondenti alla realtà o se il malfunzionamento dei sistemi di sicurezza sia stato causato dall'impatto del bus con le rotaie, dopo la caduta dal cavalcavia.
I rischi delle batterie
È opinione diffusa che le batterie agli ioni di litio, utilizzate per l’alimentazione dei veicoli green, siano più soggette ad incendi rispetto ai mezzi a carburante tradizionali, in particolare a causa del surriscaldamento. In realtà, il rischio di combustione di un veicolo elettrico è di 64 volte inferiore rispetto a quello di una vettura con motore endotermico.
Il fatto che la diffusione di mezzi elettrici sia un fatto relativamente recente, però, comporta che i vigili del fuoco non abbiano familiarità con le caratteristiche peculiari degli incendi che li coinvolgono. In particolare, le fiamme che avvolgono la batteria di un veicolo green possono divampare anche quando sembrano estinte, prendendo di sorpresa i pompieri.
Inoltre, la temperatura interna delle celle può raggiungere livelli molto elevati, fino ad un massimo di 1.300°C, mantenendo il fuoco vivo per molto tempo e rendendo difficile spegnerlo.
Questo è dovuto a reazioni chimiche note con il nome di thermal runaway, che portano al surriscaldamento delle batterie e alla sua potenziale esplosione. L'evento si può verificare anche nella fase di ricarica, dunque è consigliato attaccare i propri mezzi alla spina della corrente in luoghi aperti e arieggiati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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