"Vada a vivere a casa di Luana...". "Parole gravissime". È scontro sulle morti sul lavoro

PierPaolo Bombardieri ha attaccato il governo per la morte di Luana D'Orazio, avvenuta a maggio 2022. Ma Foti (FdI) ha replicato: "Campagne propagandistiche che diffondono odio"

"Vada a vivere a casa di Luana...". "Parole gravissime". È scontro sulle morti sul lavoro
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Quest'oggi, il segretario generale del sindacato Uil, PierPaolo Bombardieri, ha indetto una conferenza stampa per presentare lo studio "Il lavoro che uccide, la strage impunita". Tra i presenti c'era anche Emma Marrazzo, la madre di Luana D'Orazio, vittima di un incidente sul lavoro nel 2022 in una fabbrica tessile nei pressi di Prato. Nel corso della conferenza, il sindacalista ha dichiarato, tra le altre cose: "La ministra del Lavoro vada a vivere a casa di Luana, per capire cosa significa vivere una tragedia di questo tipo". E rivolgendosi al ministro Carlo Nordio ha poi aggiunto: "Al ministro della Giustizia chiediamo di spiegare alcune cose alle mille famiglie che hanno perso una persona cara e che non hanno giustizia: in questo Paese non paga nessuno. La certezza che ci porta la mamma di Luana è che la giustizia non c'è".

Luana D'Orazio morì a causa di un orditoio manomesso: aveva solo 22 anni e ha lasciato un bambino che, all'epoca dei fatti, ne aveva 5. Una tragedia come tante, purtroppo, ce ne sono e ce ne sono state nel nostro Paese. Il governo sta lavorando per costruire un nuovo impianto di leggi ma il percorso è lungo e non certo semplice. Le parole di Bombardieri, soprattutto quelle indirizzate al ministro Calderone, che va ricordato non fosse nemmeno in carica quando l'incidente di Luana si è verificato, hanno sollevato non poche polemiche. "Parole gravissime", ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

"Mantenendo il massimo rispetto per le parole della madre di Luana, dettate da un comprensibile dolore, non capiamo come possano essere riproposte dal rappresentante di un'organizzazione sindacale che punta il dito contro un'esponente dell'attuale governo", ha proseguito. "Quella dei morti sul lavoro è una piaga drammatica che deve essere combattuta trasversalmente e non può essere risolta con una bacchetta magica da un ministro che si è insediato 18 mesi fa. Non era Marina Calderone ministro del lavoro quando la ragazza morì, ma lo era Andrea Orlando, sul quale non mi pare che la Bombardieri abbia mai sparato cannonate", ha aggiunto Foti.

Ricordando i provvedimenti già assunti da questo governo, come "la reintroduzione di reati a suo tempo declassati a mero illecito amministrativo", e poi la patente a punti e lo sblocco di nuove assunzioni di ispettori sul lavoro e carabinieri, Foti ha fatto notare che "mentre il governo Meloni fa i fatti, Bombardieri lo bersaglia con campagne propagandistiche che diffondo odio". Tiziana Nisini, vicepresidente in commissione Lavoro e onorevole della Lega rimarca e sottolinea come sia "inaccettabile utilizzare il dolore di una mamma e una tragica vicenda per attaccare un ministro e il Governo che in questi mesi hanno dimostrato un grande impegno per contrastare la strage delle morti sul lavoro". Non è mancata la replica a Foti dell'ufficio stampa dell'ex ministro Orlando, che ha definito quella del capogruppo una "polemica alquanto meschina" in quanto l'ex ministro "si recò a fare visita alla madre della giovane lavoratrice e poco dopo avviò il piano per l'assunzione di 2.000 nuovi ispettori".

A Orlando ha replicato Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati: "Il tentativo di difesa dell'ufficio stampa dell'ex ministro del Lavoro Orlando risulta alquanto goffo e ci sarebbe da ridere se non ci trovassimo di fronte a una tragedia che riguarda la Nazione". Il dramma di Luana, ha proseguito l'onorevole Montaruli, "testimonia quanto non sia stato fatto abbastanza dai passati governi. Proprio sulla base di questo, negli ultimi mesi sono state aumentate del 20% le ispezioni ed è stato posto come target da raggiungere quello del 40-45%".

È evidente, conclude, "il tentativo di speculare politicamente da parte di qualcuno, ma è altrettanto evidente che quanto fatto dal ministro Orlando stia risultando ampiamente e drammaticamente insufficiente".

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