Il prete a scuola per una semplice benedizione natalizia. Vietato. A Nova Milanese, il consiglio del primo circolo a maggioranza ha deciso, senza appello, che il sacerdote non deve entrare nei plessi. Carta straccia anche le 350 firme raccolte dai genitori degli alunni che, invece, avevano chiesto almeno di poter avere un momento dincontro con il religioso. Picche.
Ha vinto il principio della laicità: principio da difendere a tutti i costi. «La laicità della scuola hanno precisato i promotori della richiesta della benedizione in ogni caso non consiste nellignorare il fatto religioso ma nel tutelarne la libertà anche culturale di tutti permettendo che le differenze sintegrino tra loro e convivano pacificamente». I membri del consiglio, sovrano e inappellabile, evidentemente non la pensano allo stesso modo. Il prete ad impartire la benedizione non lo vogliono. «Certo abbiamo proposto un gesto al quale in totale libertà si poteva dire sì oppure no - aggiungono i genitori a favore della benedizione eppure con questo diniego non ci pare sia stato mostrato un pizzico di sensibilità» dovuta, sottolineano con una punta dironia ed amarezza «per le minoranze di fede cattolica». Senza aprile la vena polemica, ma piuttosto, attraverso un ragionamento puntuale sulla vicenda interviene don Samuele Marelli per il quale, «si dovrebbe conoscere precisamente il motivo del diniego. Capisco, che la scuola non deve imporre nessuna religione, ma deve educare e promuovere una libertà religiosa. La religione aggiunge il don non deve essere ridotta a un solo fatto privato, ma deve avere una rilevanza culturale e sociale». Eppure il circolo distituto è apparso ostinato: laicità. Burocratica, fino a un certo punto, lopinione di Franco Di Monda, il dirigente scolastico: «Mi sono limitato ad applicare una nota del Ministero. Secondo la quale, sono permesse funzioni religiose fuori dellorario didattico, comunque sempre con il consenso del consiglio. In questo caso ho solo fatto rispettare quanto è stato deliberato. Il no alla benedizione a scuola significa preservarne la neutralità». Poi aggiunge: «Occorre avere una trasversalità in grado di trasmettere valori validi per tutti». Bandita la benedizione cattolica anche dalla scuola media Giovanni XIII Segantini, la stessa, che un mese fa, balzò agli onori della cronaca per lo scandalo della prof a luci rosse. «Non è stata presentata alcuna richiesta certifica Enzo Renesto, il preside -. Daltra parte la normativa non prevede la benedizione, comunque è uniniziativa che non escludiamo a priori».
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