"Non ho affatto intenzione di ritirarmi"

"Non ho affatto intenzione di ritirarmi"
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Da uno studio dell'Università Cattolica apprendo di essere appena passato dalla categoria dei «tardo adulti» (55-64 anni) a quella dei «giovani-anziani» (65-75 anni). Credevo di essere già vecchio: invece scopro che, per dieci anni ancora, potrò definirmi «giovane», pur se anche «anziano».

Le parole, le morbide parole del politicamente corretto, non cambiano però la realtà, rimasta immutata e temo immutabile dai tempi in cui, nel Libro dei Salmi, si scriveva che «di settant'anni è la vita dell'uomo, ottanta per i più robusti». Non è questione solo di far finta che la morte non esista: è questione anche di illudersi di conservare sempre le energie di quando si avevano vent'anni. Di più: è questione di pretendere di continuare a occupare la scena. Di non ritirarsi mai.

Penso a tutto questo ora che Joe Biden (81 anni, che saranno 82 in novembre, quando si voterà) insiste nel pensare di poter guidare la prima potenza mondiale fino a quando ne avrà 86: e in chissà quali condizioni, visto che i suoi problemi di salute sono ormai talmente evidenti che più del 70% degli americani gli chiede di farsi da parte. E invece, se il partito non glielo impedirà, sfiderà alle elezioni il giovane Donald Trump, 78 anni.

«Non c'è niente di tragico ad avere 50 anni, se non se ne vogliono avere 20 a tutti i costi», dice William Holden a Gloria Swanson in Viale del tramonto, magnifico film del 1950 diretto da Billy Wilder. Allora già a 50 anni ci si considerava vecchi, e certo la medicina ha fatto grandi progressi, la qualità della vita è migliorata e oggi i cinquantenni sono in perfetta forma: però si è spostata troppo in là l'asticella per dire basta. Ricordo un'intervista a Cesare Romiti quando, nel 2004, lasciò la presidenza di Rcs. Gli chiesero: «Che cosa farà ora? Quale nuova sfida?». Aveva 81 anni.

Spero di non essere accusato di apologia di fascismo se scrivo che Joe Biden dovrebbe guardare un'intervista che Giorgio Almirante rilasciò a Mixer nel 1987. Giovanni Minoli gli chiese se davvero avrebbe lasciato la segreteria del Msi.

Almirante, che si sarebbe dimesso poco dopo e che sarebbe morto l'anno seguente, ma che aveva solo 72 anni ed era lucidissimo, rispose: «Sono figlio di attori, cresciuto sul palcoscenico: so quando è il momento di uscire di scena».

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