Cinzia Romani
da Roma
«Notte prima degli esami, notte di polizia / Certo qualcuno te lo sei portato via», canta Antonello Venditti, mentre una ragazza e un ragazzo si desiderano lungo i corridoi grigi dello storico liceo Tasso, uno scheletro sullo sfondo dellaula di scienze. Siamo negli anni Ottanta e il professor Martinelli è una carogna, di quelle che tinterrogano tre giorni di seguito, per vedere se hai mollato. E intanto che Raf si domanda «Cosa resterà / di questi anni Ottanta / chi la scatterà la fotografia?», arriva Fausto Brizzi con la macchina da presa.
A marzo, infatti, quando scatterà loperazione «cento giorni» (ovvero: gli studenti in giro con la scatola da scarpe a chieder soldi ai passanti per andarsi a fare una pizza tutti insieme, a tre mesi dallultima campanella) sarà pronto il film Notte prima degli esami, prodotto da RaiCinema, IIF e Aurora Film, con la regia del romano Fausto Brizzi, qui al suo esordio. Si tratta duna commedia corale e generazionale, nello stile del Tempo delle mele, da una parte acerbo e fresco come una ventata dadolescenza, dallaltra lievemente malinconico e romantico. Il neoregista, classe 1968, ha alle spalle la consolidata routine di successo dei cosiddetti «cinepanettoni», quei film di Natale campioni dincasso (da Bodyguards a Natale sul Nilo, da Christmas in love al prossimo Natale a Miami) dei quali ha puntualmente scritto le sceneggiature.
Come sceneggiatore tv Brizzi ha firmato, tra laltro, Valeria, medico legale e le due serie di Sei forte maestro. Il talento, insomma, per i tempi e i modi del cinema non mancano a questo romano di Talenti, quartiere capitolino denso di famiglie giovani e di problemi antichi. «Ho voluto tentare il salto nella regia per togliermi lo sfizio di raccontare la mia generazione» spiega lautore, mentre ripassa alla moviola le scene da perfezionare. «In Italia si va avanti per stereotipi. Gli anni Sessanta sono tutti al sapore di sale; gli anni Settanta sono quelli in cui cè un terrorista a famiglia e gli Ottanta, invece, vanno a finire nella Milano da bere» afferma Brizzi, polemizzando con il conformismo nostrano.
Come saranno, invece, gli anni di Tangentopoli, descritti dal suo film, situato nel 1989, lanno della caduta del Muro di Berlino? «Le vicende politiche di quel periodo risulteranno appena accennate, con un richiamo alla notte di novembre in cui le due Germanie si unificarono, ma il mio sarà più che altro un autobiografico film vintage. La mia generazione non usava gli sms per comunicare: in ogni casa cerano telefoni grossi così. Esistevano ancora gli amici, che venivano a chiamarti al citofono e le piazze e i muretti dove radunarsi. Pare incredibile, ma oggi tutto ciò è obsoleto e i ragazzi non comunicano più».
Fatto sta che i giovani di ogni epoca pensano alle stesse cose, come dimostra la storia di Notte prima degli esami.
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