Oggi (da Pavia) parte la Milano-Sanremo. "Fiore che vola" nel ciclismo dei pionieri

Gregori racconta un secolo di sfide, eroi e campioni

Oggi (da Pavia) parte la Milano-Sanremo. "Fiore che vola" nel ciclismo dei pionieri
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Oggi come lo scorso anno e i prossimi due. Si scrive Milano-Sanremo, ma il chilometro zero è Pavia. Punto di partenza e di ripartenza di una storia lunga un secolo e che Claudio Gregori fa sbocciare nel suo «Il fiore che vola» (272 pagine, Univers Edizioni, 23 euro), «I primi cento anni di ciclismo a Pavia: dai pionieri alla Sanremo». Un biennio a Il Giornale, poi dal 1986 al 2019 penna nobile de La Gazzetta dello Sport, Gregori, regala un primo colpo di scena: è a Pavia che il 19 maggio 1869 si disputa la prima gara italiana a pedali, «due mesi e 6 giorni prima di quella di Padova che dagli storici veniva considerata la prima gara di velocipedi in Italia». Alla gara pavese i partecipanti sono tutti di Milano, visto che lì 5 aprile erano stati messi al bando i velocipedi, pericolosi per carrozze e pedoni.

Milano dovrà così attendere l'8 gennaio 1871 per la prima gara, il Giro dei Bastioni. Il seme però era stato gettato: il germoglio fiorì nel 1876 e ancora oggi profuma di fascino: è la Milano-Torino, la più antica classica del mondo, vinta nella prima edizione in 10 ore e 9 minuti da Paolo Magretti di Paderno Dugnano, studente all'università pavese e poi entomologo di fama internazionale. Gregori accorcia la strada tra sport e cultura così come tra Milano e Pavia: l'1 settembre 1885, Giuseppe Loretz del Veloce club Milano è il primo campione italiano ed «è quasi imbattibile», scrive Gregori. «Una delle poche sconfitte gli viene a Torino dal 19enne Giovanni Agnelli», che 4 anni dopo fonderà la Fiat. Il titolo tricolore di Loretz sarà l'anno successivo ereditato dal pavese Adolfo Mazza, che diverrà poi l'industriale dell'Eternit. Quando la storia nobile di Pavia si intreccia con quella di Milano ne nascono grandi cose: lo sa Luigi Masetti, che il 7 luglio 1893 lascia il Ticino e da Milano parte, in bicicletta, per raggiungere Chicago: dorme sulle panchine, pedala con un frustino per tenere lontano i cani, schiva un fulmine per 42 passi, poi fa visita al presidente Grover Cleveland alla Casa Bianca. Sarà d'ispirazione anche per Giovanni Rossignoli, vincitore della Seicento chilometri in tempi in cui è difficile anche raccontarle con il mestiere di cronista, certe imprese: «La Presse», nel primo Tour, «si serve ancora dei piccioni viaggiatori. Rapidi, affidabili e puntuali», come il cinguettio di quel che sarebbe poi diventato un tweet.

Tra Malabrocca in maglia nera e la Bianchi che insegna alla Regina Elena a pedalare, Gerbi e Coppi, Gregori svela un nuovo colpo di scena: «La prima Milano-Sanremo è corsa dalle automobili, non dalle biciclette». Succede il 4 e 5 aprile 1906 e «ripercorrono il cammino effettuato oltre due millenni fa dai cartaginesi di Magone Barca».

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