Londra - Il trucco "Cera". E c'era. Il Comitato olimpico internazionale ha annunciato che sei atleti sono risultati positivi al doping nei nuovi test effettuati sui campioni delle Olimpiadi di Pechino 2008. La bufera del doping che si è abbattuta pesantemente sulle Olimpiadi di Pechino 2008 in seguito alle analisi del Comitato olimpico internazionale (Cio), non ha coinvolto solo l'azzurro del ciclismo Davide Rebellin, vincitore della medaglia d'argento nella prova su strada. Oltre all'italiano, che il 9 agosto scorso si era piazzato alle spalle dello spagnolo Samuel Sanchez, sono stati trovati positivi altri cinque atleti di varie discipline. Ciascuno di essi, secondo i risultati delle analisi effettuate nei laboratori della Wada (l'Agenzia mondiale antidoping), avrebbe fatto uso dell'Epo di ultima generazione, il famigerato Cera.
Nuovi esami Il Cio ha condotto nuovi esami su 948 campioni dei circa 4 mila analizzati all'epoca dei Giochi di Pechino, che si sono disputati dall'8 al 24 agosto dell'anno scorso. I nuovi test sono stati effettuati in gran parte nel laboratorio di Losanna della Wada. Secondo il Cio, i campioni analizzati erano quelli prelevati agli atleti impegnati nelle gare olimpiche di resistenza, come ciclismo, canottaggio, nuoto ed atletica. Gli esami sui campioni di sangue fatti nei laboratori di Losanna e di Parigi dovevano accertare l'eventuale presenza di Cera; nel laboratorio di Colonia, invece, si sarebbero svolti nuovi test su circa 100 campioni di urine per rilevare l'eventuale presenza di insulina. "L'ulteriore analisi dei campioni di Pechino, che è stata condotta, dovrebbe inviare un chiaro messaggio: che non può mai truccare la propria prestazione", ha dichiarato Arne Ljungqvist, capo della Commissione medica del Cio, al sito on-line del Comitato olimpico.
Il Coni In ottemperanza a quanto richiesto dal Cio, il Coni ha provveduto a comunicare immediatamente all’atleta interessato l’esito del test effettuato sul campione A. Il Cio ha ringraziato il Coni per essersi prontamente attivato. Inoltre, il Coni ha contestualmente trasmesso gli atti alla procura antidoping.
Il Coni ricorda che gli atleti, i tecnici, i medici e quanti facevano parte della missione italiana a Pechino 2008 hanno firmato un giuramento col quale si impegnavano a rifiutare e a non sottoporsi a qualsiasi pratica illecita in violazione del regolamento Antidoping della Wada. Tale dichiarazione è stata regolarmente sottoscritta anche dall’atleta risultato positivo. Il Coni si riserva comunque ogni e qualsiasi atto di sua competenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.