Palermo - Massimo Ciancimino, figlio di Vito, l'ex sindaco di Palermo condannato per mafia, continua a far parlare di sé con le proprie rivelazioni. E ogni volta scoppia il putiferio. L'ultima riguarda il "caso Moro". "Nel 2000 mio padre mi disse che i cugini Salvo e l’onorevole Rosario Nicoletti, ex segretario della Dc siciliana, si erano rivolti a Salvo Lima dicendo di essere in grado di dare indicazioni sul luogo in cui era tenuto prigioniero Aldo Moro". La rivelazione, fatta ai pm di Roma, è confluita nel processo al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri. Le carte sono state inviate alla Dda di Palermo perché contengono anche dichiarazioni su Dell’Utri e i pm del capoluogo le hanno inviate al pg che sostiene l’accusa nel processo al senatore.
Pippo Calò e la Magliana "In seguito - prosegue - a mio padre era stato chiesto di impedire la liberazione dello statista dal segretario della Dc Zaccagnini attraverso Attilio Ruffini. Analoga richiesta gli era giunta da appartenenti a Gladio, nella cui struttura mio padre era inserito, e dai servizi segreti". "Mio padre - conclude il testimone - mi ha detto di avere incontrato Pippo Calò che gli disse che era stato interessato per individuare il covo di Moro, attività che aveva svolto servendosi dei suoi amici della banda della Magliana e che aveva consentito di stabilire che Moro era in via Gradoli. Disse a Calò che non si sarebbe più dovuti intervenire per la liberazione".
Processo Dell'Utri, udienza il 26 febbraio I giudici della Corte d’appello, seconda sezione penale del Tribunale di Palermo, hanno aggiornato al 26 febbraio la nuova udienza del processo a carico di Dell’Utri, accusato di concorso in associazione mafiosa. I magistrati hanno concesso alla difesa due settimane di tempo per analizzare i documenti portati in aula dal pg Antonino Gatto e la sua richiesta di ascoltare Ciancimino. Il 26 febbraio, ascoltate le controdeduzioni della difesa, i magistrati si riserveranno se chiamare in aula Massimo Ciancimino o meno.
"Per mio padre Berlusconi ricattabile" Il figlio dell'ex sindaco palermitano prosegue, poi, nelle sue rivelazioni, tornando ad attaccare il presidente del Consiglio: "Mio padre definiva Silvio Berlusconi un soggetto ricattabile perché per una serie di eventi si era
trovato a usare finanziamenti o garanzie finanziarie che erano state create da una serie di persone che erano per benissimo negli anni in cui avevano investito, ma poi nel tempo si sa che vengono coinvolti in indagini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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