Alimenti che fanno bene alla tiroide a 60 anni

Gli alimenti che apportano benefici alla tiroide a 60 anni: ecco quali cibi portare a tavola in caso di ipotiroidismo e di ipertiroidismo

Alimenti che fanno bene alla tiroide a 60 anni
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La tiroide svolge una funzione fondamentale per la salute e il benessere in generale, a qualsiasi età. Dopo i 60 anni, tuttavia, la probabilità di sviluppare problemi tiroidei aumenta notevolmente, soprattutto nelle donne che sono vicine alla menopausa.

In questa delicata fase della vita, infatti, questa piccola ghiandola del collo può subire alterazioni che le impediscono di regolare i processi metabolici in modo ottimale grazie alla corretta produzione di tiroxina e triiodotironina.

Disturbi legati alla tiroide

I disturbi legati alla tiroide che coinvolgono maggiormente gli over 60 sono soprattutto l’ipotiroidismo e anche l’ipertiroidismo, entrambe malattie che devono essere gestite tramite terapia farmacologica adeguata, ma che possono essere tenute a bada anche variando l’alimentazione quotidiana.

Per conoscere nel dettaglio quali sono gli alimenti che fanno bene alla tiroide, infatti, è necessario individuare il tipo di problema sottoponendosi ai controlli adeguati, come la valutazione dei livelli degli ormoni tiroidei nel sangue, vale a dire TSH, FT3 e anche FT4.

Alimenti da preferire in caso di ipotiroidismo

Sale

Quando si parla di tiroide e alimentazione, in primis, è bene precisare che lo iodio rappresenta un prezioso alleato per il corretto funzionamento della ghiandola. In caso di ipotiroidismo, la tiroide non riesce a garantire la produzione di una quantità sufficiente di ormoni, ad esempio in conseguenza di una qualche malattia autoimmune come la tiroidite di Hashimoto.

Il disturbo si manifesta soprattutto con una eccessiva stanchezza, con la voce che diventa rauca, con l’aumento del gonfiore al viso e alle palpebre, con l’incremento della sensibilità al freddo e della frequenza cardiaca.

In presenza di ipotiroidismo, nello specifico, è utile aumentare il consumo di cibi ricchi di iodio, ma anche di altri minerali come selenio, zinco e magnesio. Focalizzando l’attenzione sullo iodio, nella dieta di chi soffre di ipotiroidismo non dovrebbero mancare:

  • sale iodato, da regolare in base al proprio stato di salute ed evitando di eccedere nel consumo per non rischiare di sviluppare ipertensione;
  • pesce azzurro, come le sardine, lo sgombro, il merluzzo e il baccalà;
  • vongole e crostacei, tra cui i granchi, i gamberi, l’astice e l’aragosta;
  • uova di gallina, caratterizzate da un elevato apporto di iodio;
  • frutta secca a guscio, come le noci e i pistacchi;
  • yogurt intero;
  • fagioli bianchi;
  • fegato;
  • cereali integrali;
  • mirtilli rossi.

Alimenti da preferire in caso di ipertiroidismo

Cavolfiore

In presenza di ipertiroidismo, la tiroide tende a produrre una eccessiva dose di ormoni tiroidei causando una lunga serie di disturbi, come l’ansia, l’insonnia, la perdita di peso ingiustificata e l’incremento del battito cardiaco.

Anche in questo caso l’alimentazione gioca un ruolo determinante per tenere sotto controllo la malattia e i suoi sintomi, sia limitando il consumo dei cibi ricchi di iodio che sono in grado di

stimolare l’attività della ghiandola, sia integrando alcuni alimenti che, al contrario, possono rallentarne gradualmente le funzioni.

Appartengono a questa categoria tutte le verdure crucifere, ma non solo:

  • cavolfiore;
  • cavolo;
  • broccoli;
  • crescione;
  • cavoletti di Bruxelles;
  • peperoni;
  • carote;
  • frutta fresca, tra cui pesche, pere, mango e papaya;
  • lenticchie, ceci e soia;
  • pinoli;
  • semi di lino.
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