Integratori e anziani: tutto ciò che c'è da sapere

Gli integratori, se ben utilizzati, possono migliorare la qualità della vita e contribuire a contenere la spesa sanitaria

Integratori e anziani: tutto ciò che c'è da sapere

L'invecchiamento è una delle sfide più importanti che l'Italia dovrà affrontare nel prossimo futuro. Non a caso i dati Eurostat rivelano che il nostro Paese è il più vecchio d'Europa. Secondo Giovanni Scapagnini, Professore di Nutrizione Clinica presso l'Università degli Studi del Molise e Vicepresidente della Società Italiana di Nutraceutica SINUT, in questo contesto per riuscire a mantenere uno stato di benessere è opportuno associare a un'alimentazione sana l'uso appropriato di integratori alimentari. I benefici sarebbero notevoli soprattutto per gli anziani.

I benefici contro i processi infiammatori

"L'invecchiamento patologico e il rischio d'insorgenza delle malattie croniche legate all'età sono strettamente correlati alla disregolazione dei processi infiammatori. Tra le sostanze cruciali per la regolazione di tali processi figurano gli acidi grassi Omega 3", afferma Scapagnini.

Sugli Omega 3 abbiamo scritto un articolo di approfondimento. Oltre al consolidato ruolo sulla salute del cuore e del cervello, essi danno origine a molecole che svolgono un ruolo essenziale nel controllo degli stati flogistici, pertanto offrono una protezione dalla possibilità di sviluppare patologie cardiache, neurodegenerative e il diabete.

Integratori e terza età, una fotografia

Gli integratori godono di una buona reputazione fra gli anziani. Infatti da un recente studio condotto dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute, è emerso che negli ultimi 12 mesi l'83% degli over 65 ha utilizzato almeno un integratore. I più richiesti sono i supplementi per le ossa e per le articolazioni. Ad essi ricorre il 43% degli individui con più di 65 anni.

Non meno importanti sono gli integratori per i problemi intestinali (ne fa uso 1 soggetto su 4) e i supplementi per il benessere cardiovascolare a cui ricorre il 17% della silver generation. L'acquisto avviene principalmente attraverso i canali tradizionali: medico e dietologo (58,6%), farmacia e parafarmacia (82%). Per il 63% l'integratore del futuro dovrebbe essere assunto senz'acqua.

Integratori, quali scegliere

Con l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dei costi dei servizi sanitari nazionali, gli integratori possono migliorare concretamente la qualità della vita e contribuire a contenere la spesa sanitaria. Il potenziale risparmio, secondo un'elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe, è stimato in 1,3 miliardi di euro.

Vitamina D e B12 alleate nella terza età

Numerosi studi hanno evidenziato gli effetti benefici della vitamina D sul sistema immunitario, neurologico e sull'apparato muscolo-scheletrico. Altrettanto utile è l'assunzione della vitamina B12, indispensabile per la formazione dei globuli rossi e per il buon funzionamento del sistema nervoso.

"I problemi più comuni nella terza età ai quali gli integratori possono dare un aiuto concreto includono l'osteoporosi, la sarcopenia e i disturbi del sistema immunitario, ricorda il Prof. Scapagnini. "Per quanto riguarda l'osteoporosi, i supplementi a base di calcio, vitamina D e altri minerali contribuiscono a mantenere una buona densità ossea e riducono il rischio di fratture. Riguardo alla sarcopenia, invece, gli integratori di proteine e aminoacidi, come la leucina, migliorano la massa muscolare".

Declino cognitivo: il ruolo dei multivitaminici

Recentemente gli scienziati della Columbia University e del Brigham and Women's Hospital di Boston hanno scoperto che l'assunzione giornaliera di un multivitaminico è in grado di preservare la memoria e di rallentare il peggioramento delle funzioni cognitive in età avanzata. Lo studio è stato pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition.

Più di 3.500 over 60 hanno assunto in modo casuale un multivitaminico giornaliero o un placebo per tre anni. Alla fine di ogni anno i partecipanti hanno eseguito una serie di valutazioni cognitive progettate per testare la funzione della memoria dell'ippocampo, un'area del cervello interessata dai normali processi di invecchiamento.

Alla fine del primo anno è stato riscontrato un miglioramento della memoria per le persone che assumevano un multivitaminico quotidiano rispetto a coloro che assumevano placebo. I ricercatori hanno dunque stimato un guadagno di tre anni di capacità funzionali, con benefici maggiori nei cardiopatici.

I benefici dei sali minerali e dei probiotici

Soprattutto nei mesi estivi la mancanza dello stimolo della sete può favorire negli anziani il rischio di disidratazione. Oltre alle regole basilari (non uscire nelle ore più calde, avere sempre una bottiglietta d'acqua a disposizione, consumare pasti leggeri), è opportuno utilizzare integratori di sali minerali che ripristinano gli elettrolitri (magnesio, potassio) persi attraverso la sudorazione.

Altri problemi diffusi durante la terza età sono quelli di digestione e di mobilità intestinale.

Un microbiota in salute è associato a una migliore funzionalità intestinale e a una riduzione delle infiammazioni. Una sua alterazione (disbiosi), invece, può contribuire al deterioramento del processo di invecchiamento. In questo contesto i probiotici sono essenziali per garantire un buono stato di benessere generale.

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