Dopo i 60 anni le ossa cominciano ad indebolirsi fino a diventare, in età avanzata, particolarmente fragili. In ambito medico si parla di osteopenia: una patologia caratterizzata da una bassa densità di minerali nella struttura ossea. I sintomi non sempre sono evidenti, specie nella fase esordiente della malattia. Generalmente si manifesta con dolore diffuso e, nello stadio avanzato, possono verificarsi fratture o lesioni dei tessuti ossei. Vediamo come viene diagnosticata, quali sono le eventuali conseguenze per gli over e come si cura.
Cos'è l'osteopenia: cause e sintomi
L'osteopenia è legata ad una riduzione della densità minerale (BMD) all'interno delle ossa. Ciò comporta, in età avanzata, un indebolimento progressivo della struttura ossea con conseguente rischio di lesioni e fratture anche in assenza di eventuali eventi traumatici. Generalmente la patologia interessa soprattutto le donne in menopausa e, dunque, è strettamente correlata anche al cambiamento ormonale. Le cause possono essere varie:
- invecchiamento;
- familiarità genitiva;
- sedentarietà;
- alimentazione povera di calcio;
- assunzione di medicinali;
- comorbilità (patologie preesistenti).
Un fattore di rischio è rappresentato anche dal consumo eccessivo di bevande alcoliche o il fumo. Quanto ai sintomi, invece, sono per lo più silenti. Tra i più comuni, in fase avanzata della malattia, vi sono dolore a carico di corpi invertebrati, come testa e collo del femore, e fragilità ossea.
Diagnosi e differenza con l'osteoporosi
L'osteopenia viene diagnosticata mediante indagini specialistiche (Moc Dexa) che rilevano la densità minerale all'interno di un piccola porzione ossea (circa un centimetro cubo). Altri accertamenti possibili, chiaramente previa disposizione del medico di base o di un reumatologo, sono gli esami del sangue, come quelli della calcemia o fosforemia: il primo misura la quantità di calcio nelle ossa; il secondo i livelli di fosforo.
A questo punto, potrebbe sorgere una domanda: qual è la differenza tra osteopenia e osteoporosi? Secondo i parametri indicati nel 1992 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, si parla di osteoporosi quando la densità minerale nelle ossa è inferiore a -2,5. Ma ovviamente il discorso è molto più complesso e articolato. Semplificando il concetto: nell'osteoporosi, a differenza dell'osteopenia, c'è una grave carenza di calcio.
Cura e terapia
Per trattare l'osteopenia bisogna anzitutto rivolgersi ad un medico specializzato. Poi occorre eliminare gli eventuali fattori di rischio come, ad esempio, il fumo e l'alcol. Dopodiché è necessario correggere l'alimentazione integrando nella dieta alimenti ricchi di calcio, a partire dal latte fino alle verdure a foglia verde. E quindi:
- latte e derivati;
- pesce azzurro;
- legumi (ceci, fagioli e piselli);
- agrumi e banane;
- frutta secca (noci e mandorle)
- verdure (spinaci, cavoli, broccoli);
- semi oleosi.
Molto importante, se non addirittura fondamentale, è l'attività fisica: il tessuto osseo risponde agli stimoli esterni modificando la propria struttura. Dunque, una lunga passeggiata e degli esercizi con piccoli carichi (pesi) possono fare la differenza se praticati con costanza e assiduità.
Infine, il medico può
prescrivere alcuni integratori di vitamina D o silicio che aiutano a fissare il calcio all'Interno delle ossa. Nei casi di osteopenia conclamata è prevista anche l'assunzione di alcuni farmaci specifici e una terapia riabilitativa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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