Carta d'identità elettronica, servizio ancora al palo in Sicilia

Nonostante le rassicurazioni di molto comuni siciliani, la carta d'identità elettronica non è ancora disponibile, compreso Palermo. Servizio che, salvo ulteriori ritardi, dovrebbe partire domani

Carta d'identità elettronica, servizio ancora al palo in Sicilia

La Sicilia è ancora al palo per il rilascio della carta d'identità elettronica. Tanti comuni hanno rimandato l'inizio delle pratiche per le difficoltà che hanno riscontrato. Difficoltà logistiche che hanno rallentato, o del tutto bloccato, il rilascio del documento. Eppure il ministero dell'Interno sta lavorando per coprire capillarmente tutto il territorio italiano. In Sicilia però le cose non sembrano andare per il verso giusto: su 390 comuni, 375 hanno attivato il servizio, tra questi manca all'appello Palermo.
Sembrerebbe che proprio da domani primo ottobre il comune di Palermo, quinta città d'Italia, sia finalmente pronto al grande passo. Palermo, su 7.914 Comuni italiani, è l’unica grande città a non essersi messa ancora a regime con la carta di identità elettronica. Un diritto sottratto ad una città di quasi 700mila abitanti, ma non è l'unica città siciliana ad essere indietro. In realtà, al di là delle rassicurazioni di turno, il primo annuncio risaliva al 2016, poi rinnovato all’anno successivo, fino ad arrivare rinvio dopo rinvio, con grande fatica, a questa data). E ad oggi non si sa se le 32 postazioni decentrate del Comune siano in grado di sopperire alla richiesta che da domani sarà possibile effettuare.

Il costo di rilascio sarà di 22,20 euro, di cui 16,8 andranno al Ministero dell’Interno, mentre per ottenere il duplicato in caso di danneggiamento, furto o smarrimento il costo sarà di 27,35 euro. In città saranno 32 le postazioni cui si potrà fare riferimento per il rilascio del nuovo documento. Il passaggio integrale della struttura comunale incaricata dall'emissione dal vecchio al nuovo sistema è avvenuto lo scorso 17 settembre, l'ultimo documento cartaceo è stato stampato il 16 settembre. Da domani però si fa sul serio. "È stato sicuramente un percorso lungo e anche accidentato - hanno spiegato il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore Giuseppe Mattina - ma abbiamo preferito fare le cose per bene, con una piena integrazione con l'anagrafe nazionale che renderà la CIE non un gadget ma un vero e proprio strumento operativo per dialogare con la pubblica amministrazione e per accedere a tanti servizi digitali. Peccato per un costo di rilascio elevato, che è legato però ai costi dell'infrastruttura curata dal ministero dell'Interno".

Se Palermo prova a colmare il gap con le altre città italiane, non va meglio negli altri capoluoghi di provincia. Agrigento e Trapani risultano ancora inadempienti, così come nei grossi centri della provincia agrigentina come Ribera, Racalmuto, Lampedusa e Linosa, Montevago e Joppolo Giancaxio. Stessa sorte nel trapanese con Calatafimi Segesta, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa e Pantelleria. Bene Enna, Siracusa e Ragusa che erogano già il servizio di carta di identità elettronica.

A Caltanissetta, Catania e Messina le inadempienze riguardano un Comune per provincia e si tratta rispettivamente di Santa Caterina Villarmosa, Fiumefreddo di Sicilia e Alcara Li Fusi. Infine nel palermitano risultano assenti ancora l'isola di Ustica e Cefalà Diana.

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