Città del Vaticano - Il Papa torna ad affrontare due temi bioetici di estrema importanza: l'eutanasia e la tutela degli embrioni. Il Vaticano osserva che le tecniche relative alla "cosiddetta salute riproduttiva, con il ricorso a tecniche artificiali di procreazione comportanti distruzione di embrioni", o alla "eutanasia legalizzata", "feriscono" e sono contrarie alla "giustizia sanitaria". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso di saluto ai partecipanti alla 25^ Conferenza internazionale per gli operatori sanitari, letto nell’aula nuova del Sinodo, in apertura dei lavori dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Embrioni ed eutanasia "La giustizia sanitaria deve essere fra le priorità nell’agenda dei governi e delle istituzioni internazionali", dice il Papa. "Purtroppo - prosegue -, accanto a risultati positivi e incoraggianti, vi sono opinioni e linee di pensiero che la feriscono: mi riferisco a questioni come quelle connesse con la cosiddetta salute riproduttiva, con il ricorso a tecniche artificiali di procreazione comportanti distruzione di embrioni, o con l’eutanasia legalizzata".
Dal concepimento al termine naturale Secondo Benedetto XVI, "l’amore alla giustizia, la tutela della vita dal suo concepimento al termine naturale,
il rispetto della dignità di ogni essere umano, vanno sostenuti e testimoniati, anche controcorrente: i valori etici fondamentali sono patrimonio comune della moralità universale e base della convivenza democratica».
appartiene all'uomo per natura, un uomo che nasce libero e senza padroni e
senza maestri interessati al suo sfruttamento. Non ho delegato nessuno a
gestire i miei DIRITTI PERSONALI e mai lo farò, quindi delle fisime di presunti
guru o saggi autoreferenti, preti o non preti, me ne frego.
ma andate, va!!!
materia di diritti individuali e di scelte personali conta SOLO quello che decido IO. Non ho alcun bisogno di consiglieri e non ho mai delegato nessuno ad occuparsi dei fatti miei. I medici italiani poi sono soggetti alle leggi italiane e vengono pagati dalle tasse dei cittadini italiani, e non dai preti, quindi cercare di sobillare una categoria di LAVORATORI con delle fisime religiose è disonesto e stupido nei loro confronti.
Il papa non é uma eccezziome é un burocrata, eletto da altri ben pasciuti burocrati, esponente di una massoneria che lotta per sopravivere al progresso scientifico.