Compromesso raggiunto a Lussemburgo sul nuovo patto di stabilità europeo, rafforzato per evitare in futuro nuove crisi come quella greca. I ministri finanziari deI Ventisette, al termine di una riunione-fiume durata oltre undici ore, hanno trovato un’intesa sui punti più controversi. Nei confronti dei Paesi che violano gli impegni di bilancio non vi saranno sanzioni automatiche, o semi-automatiche; il Paese in deficit eccessivo avrà sei mesi di tempo per mettere a punto le necessarie misure correttive. Se così non sarà, allora partiranno le sanzioni, multe comprese. E sulla riduzione del debito, come conferma Giulio Tremonti, «non c’è alcun riferimento numerico »: dunque non si parla di un taglio di un ventesimo all’anno, come prevedeva la bozza della Commissione Ue. Il testo, che deve ancora essere scritto nei dettagli, sarà valutato e approvato la prossima settimana dai capi di Stato e di governo dell’Unione.
«Habemus novum pactum , ed è un buon testo - commenta il ministro dell’Economia - : sono state trovate formule flessibili, ragionevoli e assolutamente gestibili da parte del nostro Paese». Per l’Italia, spiega Tremonti, «in base al testo resta fondamentale la correzione sul deficit; tutto il resto- aggiunge riferendosi al debito pubblico sarà oggetto di future e non probabili considerazioni ». Sulla questione «calda» del debito eccessivo, in particolare riguardo le tappe forzate di riduzione, il direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli conferma che l’andamento «sarà valutato sulla base di vari fattori, compresa l’evoluzione del debito privato », come l’Italia ha chiesto.I dettagli saranno definiti in un momento successivo. Sulle sanzioni, dice ancora Tremonti, «c’è un grande flessibilità e ragionevolezza». Sul debito, «è giusto che venga presa in considerazione anche la finanza privata, che ha causato la crisi».
La soluzione raggiunta ricalca in parte i contenuti di una dichiarazione congiunta franco-tedesca sottoscritta a Deauville, in cui Nicolas Sarkozy e Angela Merkel avvertono che «un Paese con deficit eccessivo che non prende le misure necessarie entro sei mesi, sarà sanzionato». La proposta sarà presentata dai due leader al prossimo Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo a Bruxelles. Sarkozy e Merkel intendono proporre la revisione del Trattato di Lisbona, con lo scopo di tutelare meglio la stabilità finanziaria e rafforzare le sanzioni contro chi viola il patto.
Dopo l’intesa tecnico-politica raggiunta dalla task force guidata dal presidente Ue Herman Van Rompuy, la parola passa ai capi di governo che discuteranno la riforma la prossima settimana. «Può essere che sia oggetto di ulteriori cambiamenti politici - conclude Tremonti- da parte dei capi di Stato e di governo, che potranno solo migliorarlo».
Favorevole il commento del ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde: «Non bisogna valutare i dettagli,ma l’impianto generale: si tratta di un grande rafforzamento delle regole di governance economica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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