Pendolari esasperati dai ritardi "Pronti al blocco permanente"

I giorni neri delle ferrovie. La Regione mette in campo nuovi convogli e maggiori risorse Ma Trenitalia difende l’Alta velocità: "Non c’entra coi disagi"

Non ce la fanno più, ogni giorno aumenta la rabbia in corpo e manca davvero poco che alle minacce seguano i fatti, il blocco ferroviario permanente. Soluzione estrema per i pendolari vittime di Trenitalia. Ieri, ad esempio, trenta-minuti-trenta di ritardo sulla Milano-Lecco. Causa? Un’impresa doveva riconsegnare i lavori sulla tratta prima dell’inizio del servizio ma, invece, l’ha fatto in ritardo. Conseguenze? «Gravissime», nota l’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo che non è affatto «soddisfatto» di come «sono andate le cose» e di come «stanno andando». Anzi, giusto per intendersi, «mi sarei aspettato da Trenitalia, per questo cambio orario, un’attenzione verso il trasporto dei pendolari pari a quella che ho lodevolmente visto quando è stata attivata l’alta velocità». Purtroppo, «non è stato così» e, naturalmente, «mi auguro che lo sia a cominciare da oggi».
Auspicio assessorile che Trenitalia fa seguire dal preannuncio di dirigenti della società presenti nei punti critici delle tratte ferroviarie lombarde, e dall’impegno a riportare alla puntualità l’85% dei treni già da gennaio. «Trenitalia poi attiverà da lunedì il treno delle 7.19 che da Piacenza ferma a Lodi e Casalpusterlengo, già previsto nel piano triennale ma non attivato» fa sapere Cattaneo. Fatti concreti dal tavolo pro-pendolari messo a punto dalla Regione, presenti Trenitalia, enti locali e, ovviamente, le vittime del disservizio. Quelli che, dati alla mano dell’assessorato di Cattaneo, pagano per colpa di «problemi strutturali nel sistema e che vanno ben oltre il nuovo cambio di orario»: infatti, secondo i dati forniti dalla Regione, il servizio non è andato molto peggio confrontando i primi tre giorni nei suoi fenomeni critici con la settimana precedente.
E mentre la Provincia di Milano continua a ribattere sulla necessità di «risarcire i pendolari», Regione Lombardia dà anche qualche buona notizia. Fatti concreti come, ad esempio, la certezza che «nel 2009, grazie anche all’impegno della Regione, potremmo avere più risorse per il contratto di servizio» ovvero «potremmo firmare il contratto che prevede il 50 per cento in più di risorse rispetto al 2008». Come dire: «Se Trenitalia dice che sono le regioni a dover mettere sul tavolo i soldi, con il cinquanta per cento in più ci aspettiamo più qualità e molti servizi».
Ma c’è un’altra buona notizia firmata da Raffaele Cattaneo, «Regione Lombardia ha dirottato nuovi treni Tfr verso la linea S5 gestita insieme da Trenitalia e Rfi, nuovi convogli che sono in consegna alle Nord per poter liberare carrozze che oggi Trenitalia sta usando e metterle sulle linee dove c’è maggior bisogno».

Concretezza per evitare il caos sui treni pendolari cui Trenitalia risponde con Giancarlo Laguzzi, direttore nazionale del trasporto locale: «Ci sentiamo in colpa verso la Lombardia e i pendolari ma non mescoliamo la Tav con i problemi del trasporto pubblico locale».

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