Continuano a emergere nuovi dettagli sul caso che vede coinvolti Sophie Codegoni e Alessandro Basciano. Quest'ultimo è stato scarcerato appena 48 ore dopo l'arresto perché, nell'interpretazione del gip, non sussistono le condizioni per le misure cautelari. I pm, tuttavia, hanno fatto ricorso e hanno chiesto per Basciano gli arresti domiciliari anche ala luce delle nuove prove portate da Codegoni, che è stata ascoltata dai procuratori e avrebbe portato un fascicolo fatto da oltre 3mila pagine di chat con l'ex compagno, nonché padre di sua figlia. Secondo la procura di Milano, alla luce di tutti gli elementi raccolti, finché Basciano è in libertà lei è in pericolo.
Sono oltre 8 le pagine di ricorso presentate al tribunale del riesame, in cui i pm parlano di "gravi indizi" di colpevolezza riguardanti un lungo periodo durante il quale Codegoni sarebbe stata oggetto di aggressioni e minacce. I pm sottolineano che la relazione tra Basciano e Codegoni ha seguito uno schema piuttosto ricorrente nelle situazioni di questo tipo, perché le aggressioni sono sempre seguite da periodi in cui c'è un ravvedimento, per poi tornare con nuove parentesi di aggressività, talvolta anche più violente. Sono state 5 ore di interrogatorio drammatiche per Codegoni lo scorso 28 novembre, durante le quali la ragazza ha anche negato di aver rimesso la querela presentata lo scorso 9 dicembre 2023. Questo dettaglio, la cui versione di Codegoni è stata verificata dai pm, è stato però uno degli elementi che ha spinto il gip a scarcerare Basciano.
La situazione tra i due è precipitata lo scorso 14 novembre, quando Codegoni ha presentato un'altra querela contro Basciano, accusandolo di aver aggredito due suoi amici che si trovavano con lei. Due giorni dopo, la ragazza ha messo a verbale che mentre si trovava in un centro commerciale dell'hinterland di Milano per un lavoro si è accorta di essere controllata da una coppia di stranieri, probabilmente nordafricani. Quella stessa sera, nel centro commerciale, uno degli amici aggrediti pochi giorni prima aveva incrociato proprio Basciano. "Ragazzino, dove c…. stai andando?", gli avrebbe detto il dj, intimandogli di "di ritirare la denuncia sostenendo di essere uno di strada disposto anche a farsi venti anni di carcere". Secondo Codegoni, i due uomini da lei intercettati sarebbero "stati incaricati da Basciano per controllarmi". Una conclusione alla quale è giunta nella deposizione ai pm, aggiungendo che il suo ex "frequenta persone pericolose con precedenti penali".
Nella loro richiesta di misure cautelari per il ragazzo, i pm sostengono la tesi della recidività, portando come prova una condanna, patteggiata e sospesa circa 17 anni fa, per stalking nei confronti di una ex fidanzata.
Da parte della procura c'è anche la contestazione della prova regina della scarcerazione di Basciano, ossia le chat che dimostrerebbero che il rapporto non fosse così esasperato come ha dichiarato la ragazza: "A ben vedere le chat dimostrano solo il fatto che la Codegoni abbia sempre in cuor suo cercato di ricostruire un rapporto con il padre della figlia, senza assolutamente dimostrare un’intervenuta riconciliazione tra i due".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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