"Hanno avuto milioni segreti esentasse". L'ira dei cittadini su Carlo III e William

Re Carlo III e il principe di Galles avrebbero intascato milioni, quasi esentasse, dai loro ducati, mentre gli inglesi devono fronteggiare una manovra finanziaria da miliardi di sterline

"Hanno avuto milioni segreti esentasse". L'ira dei cittadini su Carlo III e William

Proprio mentre il governo Starmer presenta una manovra finanziaria da 40 miliardi di sterline per risanare il bilancio economico del Paese, un’inchiesta del programma “Dispatches” di Channel 4 e del Sunday Times porta alla luce i guadagni milionari della royal family. Grazie ai Ducati di Lancaster e di Cornovaglia Re Carlo III e il principe William avrebbero intascato milioni quasi senza dover pagare tasse. Inoltre, stando all’indagine, il Ducato di Cornovaglia emetterebbe quantità preoccupanti di carbonio. Notizia smentita dal futuro sovrano, ma che assesta lo stesso un duro colpo alla sua immagine, soprattutto ora che è impegnato in Sudafrica con l’Earthshot Prize, il premio assegnato ogni anno a quanti si distinguono nel campo dell’ecologia.

I milioni della Corona

Re Carlo III e il principe William avrebbero creato un impero grazie agli introiti che i loro ducati guadagnano grazie a contratti di vario tipo, dai servizi pubblici alle charity. Per cinque mesi il Sunday Times e la serie “Dispatches” di Channel 4, che si occupa spesso di politica, economia e ambiente, hanno portato avanti un’indagine minuziosa sui conti del sovrano e del suo primogenito. Questa inchiesta è diventata un documentario dal titolo “The King, The Prince & Their Secret Millions” andato in onda lo scorso 2 novembre.

In particolare il programma si concentra sul Ducato di Lancaster di Carlo III (proprietà da più di 44mila acri) e sul Ducato di Cornovaglia del principe William (quasi 130mila acri). Secondo il Sunday Times i ducati frutterebbero molto denaro perché il Re e il suo erede farebbero “pagare dipartimenti governativi, concili, imprese, compagnie minerarie e il pubblico attraverso una serie di rendite commerciali e imposte feudali su terre prese ai monarchi medievali”.

Nello specifico nei secoli la Corona ha annesso territori che oggi fanno parte di questi ducati e otterrebbe un compenso “per il diritto di attraversare i fiumi, scaricare merci sulle coste, far passare cavi sotto le spiagge, gestire scuole e charity e anche scavare tombe. Guadagnano con il pedaggio dei ponti, traghetti, condotte fognarie, chiese, municipi, pub, distillerie, gasdotti, ormeggi per barche, miniere a cielo aperto e sottoterra, parcheggi, case in affitto e turbine eoliche”.

Non solo: tra gli affittuari vi sarebbero anche diverse charity, la Marina, l’Esercito e il Servizio Sanitario Nazionale (NHS). Solo nel 2023 il Ducato di Lancaster ha avuto profitti per 35 milioni di sterline e il Ducato di Cornovaglia per 30 milioni. Come spiega il People, secondo il Crown Lands Act del 1702 Carlo III riceve dalla proprietà un “reddito”, mentre il principe William userebbe gli introiti per pagare le sue attività pubbliche, comprese quelle legate alla filantropia e gestire la sua vita privata.

Un impero quasi esentasse

Il problema, ciò che proprio i cittadini britannici non riuscirebbero a digerire, è il fatto che questo fiorente impero sarebbe quasi esentasse. I reali, scrive il Sunday Times, “operano come locatori”, ma un accordo con il Tesoro “li esenta dal pagamento delle tasse sui profitti delle loro imprese”. Di recente, però, proprio il Ministro del Tesoro britannico, Rachel Reeves, ha presentato una manovra finanziaria da 40 miliardi che, a quanto pare, riguarderebbe esclusivamente i cittadini e non scalfirebbe affatto la royal family.

Carlo III e il principe William si sono difesi con delle dichiarazioni, pubblicate dal People, che sottolineano il carattere privato dei ducati. Il portavoce del Ducato di Lancaster ha evidenziato che la proprietà “si autofinanzia e non riceve fondi pubblici”, ma “pubblica un report annuale che viene verificato indipendentemente ed è disponibile sul sito ufficiale…”. Il portavoce del principe William ha affermato che “il Ducato di Cornovaglia è una proprietà privata con l’imperativo commerciale che otteniamo insieme al nostro impegno a ripristinare l’ambiente naturale e generare un impatto sociale positivo per le nostre comunità".

Un Ducato che inquina

Stando a un’altra indagine condotta dal programma “Dispatches” e dal Mirror “più di una proprietà su quattro” in affitto nel Ducato di Cornovaglia “ha le peggiori emissioni di CO2”. Un grave colpo per l’immagine del principe William, soprattutto ora che si trova in Sudafrica per l’Earthshot Prize, il premio dedicato alle persone che fanno della protezione dell’ambiente una missione esistenziale. Su 500 proprietà in affitto, dice il tabloid, più di 130 produrrebbero 1596 tonnellate di CO2 ogni anno: "Più del doppio della media".

Il portavoce del ducato ha replicato, sostenendo che le emissioni di CO2 sarebbero state ridotte di 300 tonnellate negli ultimi cinque anni sia negli edifici residenziali, sia in quelli commerciali.

Infine ha aggiunto: “Il principe William è diventato Duca di Cornovaglia nel settembre 2022 e da allora si è impegnato in un’ampia trasformazione del Ducato. Ciò include un investimento significato per azzerare le emissioni di CO2 nella proprietà entro la fine del 2032”.

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