I punti chiave
Hugo Vickers, autorevole esperto della royal family, scrittore e giornalista, ha rilasciato un’intervista molto interessante a Vanity Fair.com, in cui ha realizzato a parole un bel ritratto della regina Camilla. Una descrizione della sua personalità molto diversa da quella data dal principe Harry in “Spare. Il Minore” e nelle interviste per promuovere il memoir. L’autore ha anche spiegato perché trova inattuabile l’idea di “monarchia snella” studiata da Re Carlo III, un sovrano che non si fermerebbe mai. Neppure per pranzare.
“Una donna mite”
“Dopo la morte di mia madre Camilla era la cattiva agli occhi dell’opinione pubblica, il terzo incomodo nel matrimonio [di Carlo e Diana]. Doveva riabilitare la sua immagine. Ciò l’ha resa pericolosa [ai miei occhi], proprio per i rapporti che stava stringendo con i tabloid”. Impossibile dimenticare queste dichiarazioni del principe Harry, rilasciate durante l’intervista a Anderson Cooper, della Cbs, lo scorso gennaio. Il duca doveva promuovere il suo libro “Spare. Il Minore” e in quell’occasione non risparmiò critiche alla matrigna, accusata di essere alla stregua di un’arrampicatrice sociale, una donna disposta a tutto pur di riabilitarsi agli occhi del mondo. Harry aggiunse: “…Con una famiglia costruita sulla gerarchia e con [Camilla] che sarebbe diventata Regina consorte era inevitabile che ci fossero persone o cadaveri lasciati per strada”.
Un ritratto del genere mostra una persona che, una volta raggiunto l’apice del potere, potrebbe persino decidere di rivalersi su chi l’ha fatta soffrire. Non dimentichiamo, infatti, che Camilla è sempre stata considerata “il terzo incomodo”, la “rovinafamiglie”, “l’altra” nel matrimonio di Carlo e Diana. Hugo Vickers ha smentito questa ricostruzione nell’intervista a Vanity Fair.com: “…Il carattere di Camilla è incline alla mitezza, a lasciar correre, cosa che si rivela molto utile, visto che non è affatto una persona vendicativa. Non si è mai vendicata delle persone che in passato l’hanno trattata in modo sgradevole. Si è fatta scivolare tutto addosso ed è ammirevole. Semplicemente, va avanti con la sua vita”.
La regina Camilla avrebbe lasciato da parte i rancori per abbracciare letteralmente la sua nuova vita e dedicarsi agli impegni che il suo ruolo impone, senza zavorre mentali: “Ha preso a cuore varie cause in maniera graduale, il che deve essere piuttosto difficile, visto che è un lavoro duro e lei ha una certa età”. Dover fronteggiare critiche, talvolta persino insulti, non avrebbe incattivito la sovrana. Al contrario, avrebbe accentuato il tratto più morbido, diciamo così, della sua personalità. L’avrebbe spinta, forse, a riconsiderare l’importanza del suo tempo e il fatto che potrebbe non valere la pena sprecarlo a rivangare il passato. Magari sarebbe più intelligente rispondere ai dardi avvelenati con indifferenza.
“Uno stacanovista che non pranza”
Camilla, consapevole del ruolo di grande responsabilità che Carlo III ha assunto dopo la morte della regina Elisabetta, avrebbe concentrato tutte le energie sul servizio alla Corona. Proprio ciò che farebbe anche il sovrano, secondo Hugo Vickers: “Credo [che il Re] stia facendo un buon lavoro, le due visite di Stato [compiute] all’estero finora hanno avuto successo. [Carlo] è uno stacanovista. Non pranza, preferisce una cena abbandonante la sera, ma per la maggior parte del tempo è alla sua scrivania…È un po’ come essere il Ceo di una compagnia…bisogna occuparsi di molti problemi. Alla sua età si è assunto molto impegni…le scatole [di documenti] arrivano e deve occuparsene lui e lo fa”.
Vickers ha fatto solo una piccola critica al Re, riguardante il progetto di “monarchia snella”, secondo lui irrealizzabile. “Non so chi farà tutto il lavoro!”, ha esclamato, pensando alla riduzione dei membri senior della famiglia. “Le persone vogliono le celebrità o la royal family, ma sarebbe più conveniente la royal family.
Vi assicuro che le celebrità sono molto esigenti e non molto affidabili”. Chissà se quest’ultima frase può essere intesa come una velata critica a Harry e Meghan, sempre più distanti dai Windsor, ma sempre più vicini al mondo dorato di Hollywood.
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