Camilla, il matrimonio con re Carlo e i (veri) poteri della regina consorte

Le prerogative e il potere effettivo della regina Camilla, la donna che nessuno, forse, avrebbe mai immaginato di vedere sul trono d’Inghilterra

Camilla, il matrimonio con re Carlo e i (veri) poteri della regina consorte
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Camilla è sempre stata l’altra donna, l’eterna nemica di Lady Diana, il brutto anatroccolo che non poteva neppure sognare di rivaleggiare con la bellissima principessa del popolo, la persona che nessuno avrebbe mai pensato di vedere con la corona sul capo. Ma il destino, lo sappiamo, è tutto tranne che prevedibile. Non appena proviamo a immaginarlo come fosse una linea retta, ecco che arriva a dimostrarci, con eventi sorprendenti, di essere molto più simile a un labirinto, oppure a una serie di bivi. Quello che nessuno poteva credere, ovvero che Camilla diventasse Regina, è accaduto. Tra l’altro il ruolo della moglie di Re Carlo III non è completamente simbolico, ma presuppone anche un certo potere tradizionalmente riservato alle sovrane consorti.

La Regina che nessuno si aspettava

“È mio sincero augurio che…Camilla sia riconosciuta come Regina Consorte”, scrisse la regina Elisabetta nel messaggio diffuso alla vigilia dell’Accession Day, nel febbraio 2022. In poche parole la defunta sovrana forgiò il futuro della nuora, fino a quel momento rimasto nella più totale incertezza. Al momento del matrimonio con Carlo, nel 2005, Camilla aveva fatto sapere che, una volta salita al trono, avrebbe preferito essere chiamata “principessa consorte”.

Una mossa furba per non inasprire le tensioni con gli inglesi. La futura sovrana, infatti, era consapevole di non godere di una grande popolarità, soprattutto perché il fantasma di Diana e il ricordo del triangolo amoroso con Carlo erano ancora vividi nella memoria dell’opinione pubblica. Così aveva deciso di fare un piccolo passo indietro, evitando il centro della scena royal. Tuttavia non era sicuro che questo sarebbe stato davvero il titolo di Camilla dopo la morte di Elisabetta II.

Nessuno pensava neppure all’incoronazione. Persino Tom Parker Bowles, figlio di Camilla, nel 2021 dichiarò al Times che non sapeva se sua madre sarebbe mai diventata Regina: “Questa cosa non è ancora stata decisa”, disse Tom. Pochi mesi prima di morire la regina Elisabetta dissipò tutti i dubbi. Così Camilla è stata incoronata Regina consorte lo scorso 6 maggio. Dopo la cerimonia Carlo III ha voluto che si seguisse la tradizione in merito al titolo della moglie, ovvero che venisse cancellato il termine “consorte”.

Come il principe Filippo

Il ruolo di Camilla rimane comunque equivalente a quello del principe Filippo. Il fatto che quest’ultimo non abbia mai ricevuto il titolo di “Re consorte”, che non esiste nella monarchia britannica, non lo pone affatto al di sotto di Camilla. Semplicemente, per tradizione, la moglie del sovrano regnante può diventare Regina consorte, mentre il marito della sovrana regnante può fregiarsi del titolo di principe consorte. In entrambi i casi, se il marito o la moglie dei sovrani inglesi sono già eredi al trono di un altro regno, prima del matrimonio devono rinunciare ai diritti dinastici che hanno per nascita.

A ben guardare la storia inglese, però, la consuetudine per cui è accettata una Regina consorte, ma non un Re consorte ha una ragione storica: i regni congiunti, che non sono stati dei brillanti esempi da un punto di vista politico. Per esempio Maria II Stuart (1662-1694), figlia di Giacomo II d’Inghilterra, governò insieme al marito, Guglielmo III d’Orange (1650-1702) ma, di fatto, fu quest’ultimo a esercitare un potere concreto, benché la sovrana per diritto di nascita fosse Maria.

Forse, proprio per evitare che il ruolo delle Regine (regnanti) fosse svuotato dell’autorità dai mariti, si decise di creare fin dal titolo una disparità di potere evidente. A ben vedere non è un ragionamento femminista, poiché presupporrebbe che le donne non sarebbero in grado di affermarsi come regnanti allo stesso modo degli uomini.

I poteri di Camilla

La regina Camilla ha ottenuto il suo titolo per matrimonio e il suo potere deriva da quello del marito. Lo stesso valeva per il principe Filippo. Entrambi i consorti hanno le stesse prerogative: un ufficio, uno staff, una loro agenda ben definita, patronati, uno stemma personale e la possibilità di assegnare i Royal Warrant ai fornitori della Casa Reale. Non si tratta, naturalmente, di grandi poteri, tuttavia ciò non vuol dire che la Regina non possa esercitare una certa influenza sul sovrano.

Alla fine del 2022 i giornali, tra cui il settimanale Oggi, ipotizzarono che fosse Camilla la consigliera più fidata di Carlo III e che tutti i cortigiani si rivolgessero a lei per le loro richieste.

La sovrana, infatti, sarebbe l’unica in grado di trattare con il marito. Saprebbe come prenderlo e come placare quel suo carattere che, più di una volta, avrebbe rivelato una leggera inclinazione all’ira e al nervosismo. Anche questa è una forma di potere, sebbene più sottile e discreta.

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