Un Re indifferente, un cardinale spietato e astuto, una Regina straniera, un duca innamorato e dei meravigliosi diamanti sono i protagonisti di uno scandalo che avrebbe potuto cambiare le sorti del regno di Francia. Una vicenda realmente accaduta e così rocambolesca da diventare la trama di un romanzo famosissimo, “I Tre Moschettieri” (1844), di Dumas.
Un matrimonio male assortito
Donna, straniera, non manipolabile. Anna d’Asburgo (conosciuta anche come Anna d’Austria, 1601-1666) aveva tutte le carte in regola per essere considerata una traditrice nel suo nuovo regno, la Francia e, soprattutto, per diventare una spina nel fianco del potente cardinale Richelieu (1585-1642). Figlia di Filippo III di Spagna, Anna andò in sposa a Luigi XIII di Francia (1601-1643) nel 1615.
Il matrimonio non fu felice. Il sovrano provava solo indifferenza nei confronti della moglie, preferendo trascorrere il suo tempo con l'allora primo ministro Charles-Albert de Luynes. Questa situazione, però, era intollerabile per il regno: se il Re non si degnava di avvicinarsi alla moglie, non vi era alcuna speranza che nascesse un erede al trono. Fu proprio de Luynes a convincere Luigi XIII a cambiare atteggiamento, ma le cose non migliorarono. Anna ebbe diversi aborti e ciò non fece che inasprire il rapporto tra i coniugi. Il sovrano disprezzava la moglie e pare non fosse particolarmente interessato alle questioni attinenti al talamo nuziale.
Un erede, però, era necessario. Doveva nascere a qualunque costo, anche se ciò voleva dire convincere la Regina a mettere al mondo il figlio di un altro uomo. Proprio in questo frangente entrò in gioco George Villiers, duca di Buckingham (1592-1628), personaggio fondamentale di questo intrigo. Fu Marie de Rohan-Montbazon, ovvero la duchessa di Chevreuse (1600-1679), donna affascinante, intrigante e dal carattere forse fin troppo spensierato, a presentare il duca ad Anna d’Austria.
Per la verità i due si conoscevano già, poiché si erano incontrati alla corte spagnola quando la futura Regina di Francia era ancora una ragazzina. Sembra che George Villiers si fosse innamorato di lei al primo incontro, colpito dalla sua bellezza eterea, delicata, dai capelli biondi e dagli occhi chiari della giovane. In ogni caso non l’aveva dimenticata, perché quando la rivide in Francia iniziò a corteggiarla in modo insistente. Questo nuovo incontro segnò l’inizio dell’intrigo dei puntali di diamanti.
Un giorno ad Amiens
Il duca di Buckingham era arrivato alla corte di Luigi XIII nel 1624, per accompagnare in Inghilterra la sorella del Re, Enrichetta Maria, promessa sposa di Carlo I. Quale migliore occasione, deve aver pensato la duchessa di Chevreuse, per favorire l’amicizia e magari qualche cosa in più, tra il nobile inglese e la sovrana di Francia? Anna d’Austria accettò le attenzioni del duca, ma non aveva alcuna intenzione di tradire il marito e tantomeno di far sedere sul trono di Francia il figlio di un altro.
Nonostante la scarsa, anzi nulla, considerazione che Luigi XIII aveva nei suoi confronti e che non si preoccupava neppure di nascondere per salvare le apparenze, Anna non avrebbe mai pensato di ricambiarlo in questo modo. In lei era più forte il senso del dovere e la completa abnegazione al suo ruolo di sovrana. Gli storici sono quasi certi che tra lei e George non vi sia stata alcuna relazione. Forse per la Regina quel corteggiamento rappresentava la maniera più rapida per dimenticare le tensioni con il marito, una fuga dalle pressioni della corte e del popolo, che chiedevano con insistenza un Delfino e, per dirla tutta, quasi non ci speravano più.
Nella primavera del 1625 accadde un fatto increscioso per Anna, un evento che cambiò la natura della suo rapporto affettuoso con il duca di Buckingham, ma anche la dimostrazione del carattere e dei propositi della monarca. I due si ritrovarono, in segreto, per una passeggiata nel parco della residenza reale di Amiens. All’improvviso la Regina iniziò a urlare: il duca, raccontò la scrittrice Madame de Motteville, si sarebbe lanciato in “qualche manifestazione troppo appassionata” che Anna avrebbe rifiutato, gridando per richiamare l’attenzione. Tuttavia non è ben chiaro cosa accadde, se Buckingham abbia detto qualcosa di sconveniente, o se si sia spinto oltre le parole.
Il piano della duchessa di Chevreuse era fallito miseramente e George Villiers si rese conto che il suo amore non aveva alcuna speranza. Tuttavia la Regina non portò rancore. Al contrario, per dimostrare al duca che lo aveva perdonato e in segno di amicizia incaricò la duchessa di Chevreuse di portargli in dono i puntali di diamanti che indossava proprio il giorno in cui si erano conosciuti. Anna non lo sapeva ancora, ma quei gioielli meravigliosi stavano per diventare un’arma rivolta contro di lei.
Sull’orlo della disgrazia
Richelieu, nominato primo ministro nel 1624, cercava da tempo un modo per mettere fuori gioco una volta per tutte la Regina. Il cardinale, infatti, detestava Anna d’Austria per un motivo preciso: non poteva controllarla. La Rochefoucauld, che ha riportato l’aneddoto dell’intrigo dei puntali (e forse ne era a conoscenza poiché amante della duchessa di Chevreuse), scrisse: “Quello che non era soggetto alla sua volontà era esposto al suo odio”. Anna era, appunto, “esposta” a tutto il suo “odio” più feroce a causa della sua intelligenza, del suo acume politico, della sua personalità non manovrabile. Il cardinale, poi, era convinto che la Regina tramasse nell’ombra per favorire la Spagna. Motivo in più per renderla inoffensiva.
Fu un’alleata del cardinale, Lucy Percy contessa di Carlisle (la Milady de Winter de “I Tre Moschettieri”), a concretizzare il famoso intrigo dei puntali di diamanti, poi ripreso da Dumas nella sua opera, sebbene con alcune "licenze poetiche". Durante un ballo a Londra, infatti, il duca di Buckingham commise l’imprudenza di sfoggiare i gioielli, sistemandoli accuratamente sul suo abito. All’evento era presente anche la contessa la quale, notando i puntali, pensò subito che dovessero essere un regalo della regina Anna, magari un pegno d’amore. Pare non fosse solo l’obbedienza nei confronti di Richelieu a muovere Lucy, ma anche la gelosia. La nobildonna sarebbe stata amante di George Villiers, ma questi le avrebbe preferito Anna. Ora poteva vendicarsi di entrambi.
Durante il ballo la contessa di Carlisle, con incredibile destrezza, riuscì a rubare alcuni dei puntali proprio sotto al naso del duca, allo scopo di inviarli a Richelieu. A quest’ultimo non sembrava vero di avere in pugno la nemica: era certo che Anna sarebbe caduta in disgrazia a causa della sua eccessiva generosità. George Villiers, però, non ci mise molto a rendersi conto dell’accaduto e a correre ai ripari in maniera rocambolesca. In una corsa contro il tempo diede ordine a un gioielliere di ricreare una copia esatta dei puntali.
Contemporaneamente rispedì i gioielli originali alla regina Anna, giustificando il suo gesto in un biglietto in cui raccontava il suo “timore” che quel regalo facesse “nascere qualche voce che possa pregiudicarla”. Forse il duca di Buckingham aveva intuito che il Re avrebbe chiesto alla moglie di mostrargli i puntali come prova della sua lealtà. Così accadde. Istigato da Richelieu, Luigi XIII disse alla moglie che sapeva del suo tradimento e dei puntali. Spettava ad Anna dimostrare la sua innocenza.
La sovrana, che aveva già ricevuto i diamanti dal duca di Buckingham, non dovette fare altro che aprire il suo scrigno, spiegando al marito che le sue accuse erano infondate. Nel romanzo Anna indossa i puntali, una scelta letteraria di maggiore effetto. Il risultato, però, fu lo stesso: Richelieu perse la faccia e venne duramente contestato dal Re.
La Regina aveva vinto una battaglia, ma non la guerra contro il cardinale. La sua vera vittoria sarebbe stata la nascita di un bambino sano, il futuro Luigi XIV, il 5 settembre 1638. Il Delfino venne concepito in una notte di tempesta, quando ormai nessuno credeva più alla possibilità di un erede. I Re, diretto a Saint Maur, dovette fermarsi al Louvre a causa di un violento temporale. Non aveva a disposizione mobilio e lenzuola, così dovette dormire con la Regina.
A 37 anni, un’età ragguardevole per
l’epoca e dopo 23 anni di matrimonio, Anna diede alla Francia un sovrano la cui fama avrebbe attraversato i secoli. Non rivide più il duca di Buckingham, ma si dice che questi non l’abbia mai dimenticata.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.