William e Kate cercano un Ceo: la scelta che potrebbe cambiare la monarchia

Per la prima volta nella storia della Corona britannica i principi di Galles cercano un Ceo che risponda solo a loro: una decisione che potrebbe trasformare la monarchia

William e Kate cercano un Ceo: la scelta che potrebbe cambiare la monarchia

William e Kate starebbero per mettere in atto una vera e propria rivoluzione alla corte britannica. Qualcosa che potrebbe cambiare per sempre il volto della royal family. Sono alla ricerca di un amministratore delegato personale, una figura altamente specializzata che organizzi il lavoro dell’intero staff dei principi e che risponda direttamente a loro. Una svolta epocale per la Corona, perché non è mai accaduto che dei membri della famiglia reale, peraltro i futuri sovrani, affidassero la loro immagine e la loro agenda a un’unica persona, senza la mediazione dei segretari privati.

Un Ceo per William e Kate

Una mossa “rivoluzionaria” che avrebbe “scatenato un putiferio” a corte. Così l’esperto Richard Eden ha definito la decisione di William e Kate di trovare un Chief Executive Officer, ovvero un amministratore delegato che coordini lo staff dei principi, formato da sessanta persone. Il clamore dato dalla notizia non sta solo nella sua originalità, visto che non vi sono precedenti simili nella famiglia reale britannica. Persino il fatto che William e Kate starebbero “già mettendo in chiaro di voler agire in modo diverso rispetto ai loro predecessori” passa in secondo piano di fronte alle implicazioni della presenza di un Ceo a corte.

Richard Eden ha spiegato: “Il nuovo capo riferirà direttamente a loro e non risponderà ai segretari privati che a lungo hanno avuto il potere dietro le quinte dei palazzi”. William e Kate starebbero scavalcando delle figure chiave nella vita pubblica e privata dei Windsor. Ciò significa che, molto probabilmente, dovranno aspettarsi una buona dose di malcontento da parte dei segretari che vedranno il loro potere sfumare da un giorno all’altro. Un insider ha dichiarato al Daily Mail: “[William e Kate] stanno rovesciando la struttura gerarchica tradizionale, in cui lo staff risponde ai segretari privati. Ciò ha suscitato clamore. Il Re e la Regina seguiranno la loro guida?”.

Kensington Palace avrebbe già incaricato la Odgers Berndtson, azienda leader nell’ambito della ricerca di dirigenti, di avviare le selezioni. Nell’annuncio online, citato sempre dal Daily Mail, possiamo leggere: “Questa è un’opportunità unica. Il Ceo è il dirigente di più alto livello per la Casa Reale e risponderà direttamente alle Loro Altezze Reali i Principi di Galles. Sarà responsabile dello sviluppo e dell’applicazione della strategia a lungo termine delle Loro Altezze Reali, continuando a rafforzare la cultura collaborativa e professionale della Casa Reale”.

Il candidato ideale dovrà avere una spiccata “intelligenza emotiva”, “un basso ego” e “la consapevolezza di sé…dell’impatto che ha sugli altri”. William e Kate cercano una persona “capace di operare come un leader al servizio” della Corona, ma anche dello staff, ovvero qualcuno che riesca a “potenziare il personale dirigente”, mettendo da parte l’aspetto più individualista della sua leadership.

Il Daily Mail ha spiegato che il Ceo dei principi di Galles avrà anche un altro compito importante: “trattare direttamente con lo staff di Re Carlo e della Regina Camilla", in modo da bilanciare e “allineare le priorità delle Loro Altezze Reali con quelle in supporto a Sua Maestà il Re e a Sua Maestà la Regina”, ha specificato l’annuncio. Non viene chiarito il compenso, ma c’è da aspettarsi che un amministratore delegato venga pagato molto più dei segretari privati della coppia, cosa che potrebbe irritare ulteriormente quest'ultima categoria.

“Gli uomini in grigio”

Naturalmente William e Kate non hanno dato spiegazioni in merito alla decisione di cercare un Ceo personale. Tuttavia il Daily Mail ha elaborato un’ipotesi che potrebbe non essere affatto campata in aria: “William e suo fratello, il Duca di Sussex, non vedono le cose allo stesso modo in questo periodo, ma sembrano condividere il sospetto della loro madre in merito agli ‘uomini in grigio’, come la principessa Diana chiamava i cortigiani”. Lady D. si riferiva agli uomini che, restando nell’ombra, muoverebbero i fili del potere, tessendo trame e intrighi allo scopo di ricreare la storia e l’immagine della royal family che riterrebbero più adeguate.

Per esempio, nel marzo 2022, l’esperta Kinsey Schofield fece un’accusa ben precisa al Daily Star, sostenendo che proprio queste persone, in vista dell’ascesa al trono di Carlo III, volessero manipolare la vita e la figura di Diana a vantaggio di Camilla : “…Vogliono che Camilla diventi la Regina consorte…sembra che queste persone stiano uscendo allo scoperto per cambiare la narrativa, in modo da far risultare che sia stata Diana a tradire per prima”. In realtà su questo dettaglio, per nulla trascurabile, ci sono ancora molti dubbi. Tuttavia le presunte eminenze grigie vorrebbero, forse ancora oggi, cambiare il passato affinché Camilla venga completamente accettata dal popolo.

A tal proposito è impossibile dimenticare ciò che il principe Harry ha dichiarato, lo scorso gennaio, nel programma “60 Minutes” di Anderson Cooper: “Dopo la morte di mia madre Camilla era la cattiva agli occhi dell’opinione pubblica, il terzo incomodo nel matrimonio [di Carlo e Diana]. Doveva riabilitare la sua immagine. Ciò l’ha resa pericolosa [ai miei occhi], proprio per i rapporti che stava stringendo con i tabloid”. Gli “uomini in grigio” potrebbero aver consigliato la sovrana consorte in tal senso. Il duca ha anche aggiunto: “…Con una famiglia costruita sulla gerarchia e con [Camilla] che sarebbe diventata Regina consorte era inevitabile che ci fossero persone o cadaveri lasciati per strada”. Compreso, sembra, proprio quello di Harry.

Inoltre nel suo memoir, “Spare”, il principe ha tratteggiato delle descrizioni feroci di alcuni segretari privati. Pur avendo celato le loro vere identità dietro soprannomi ironici, secondo il Daily Mail i bersagli di Harry sarebbero Edward Young, al servizio di Elisabetta II, Simon Case, collaboratore di William e Clive Alderton, segretario di Re Carlo III: “Avevo passato tutta la vita a trattare con i funzionari di Palazzo, a decine, ma adesso trattavo soprattutto con appena tre di loro, tutti uomini bianchi di mezza età che erano riusciti a consolidare il potere tramite una serie di audaci manovre machiavelliche. Avevano nomi normali, nomi piuttosto inglesi, ma rientravano più facilmente in categorie zoologiche. L’Ape. La Mosca. E la Vespa. L’Ape… Era così composto che la gente non lo temeva. Grave errore. A volte il loro ultimo errore. La Mosca aveva passato gran parte della sua carriera accanto alla m…a, e in effetti da essa era attirato…La Vespa era allampanato, affascinante, arrogante… senza preavviso, ti dava una pugnalata tale con il suo gigantesco pungiglione che esclamavi confuso: ‘Da dove diavolo è arrivata?’”.

Il punto di vista dei principi del Galles

Non è escluso che William e Kate vogliano limitare il presunto strapotere dei segretari privati i quali, come ha ricordato Hugo Vickers nella sua biografia dedicata al duca di Kent (2022), "gestiscono la vita formale ufficiale di un membro della royal family”: si occupano della sua corrispondenza, delle comunicazioni con le charity e dell’organizzazione dei doveri reali. Un ruolo fondamentale per i reali.

Questo cambiamento potrebbe anche essere interpretato come un’attuazione della “monarchia snella” di Carlo III, ma dal punto di vista dei principi di Galles.

Il prossimo futuro potrebbe dirci se il Ceo della “Firm”, della “ditta” royal, o meglio di una parte di essa, la più giovane e intraprendente, risulterà una scelta vincente, rinnovando la monarchia.

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